L’episodio dell’albero crollato ieri in via Quintiliano, fortunatamente, non ha avuto risvolti tragici. Ma in passato, in altre circostanze, gli alberi killer non hanno lasciato scampo alle vittime. Era il dicembre 2009, quando a Palermo in seguito a un violento nubifragio, il giovane Stefano Canepa, si protegge dalla pioggia sotto gli alberi, un ramo, sdradicato dal vento lo colpisce in pieno e il giovane ventisettenne muore sul colpo.

Nel 2011, nella vicina Pozzuoli, un pino secolare crollò sull’abitacolo dell’auto di un uomo di 65 anni, una tragedia che scatenò l’indignazione dei cittadini, che nei giorni precedenti avevano segnalato  la pericolosità dell’albero. Altra tragedia annunciata quella di Cristina Alongi, 44 anni, di Napoli, il 10 giugno del 2013, la donna transitava in via Aniello Falcone, nel momento in cui un pino cadeva sulla sua automobili causandone la morte sul colpo, lo stesso albero era sottoposto ai vincoli della sovraintendenza già da alcuni giorni.

Tragedie dunque che si possono evitare, avendo cura della manutenzione del verde pubblico e ascoltando e verificando le segnalazioni dei cittadini.

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