Acerra. Una giornata di autentica follia quella che si è consumata ieri ad Acerra. Scene da far west metropolitano non tanto diverse da quelle che siamo abituati a vedere al cinema o in tv. Spari di pistola esplosi in aria in piena notte, un giovane gambizzato, infine uno scooter con due uomini armati che si aggira fuori a una scuola.

Tutto è cominciato verso mezzanotte di ieri, quando al pronto soccorso di Villa Dei Fiori è giunto un 21enne gambizzato. Umberto Foresta presentava un foro di proiettile al polpaccio. Secondo quanto raccontato dalla stessa vittima, il ragazzo sarebbe stato avvicinato mentre era in auto da due persone a bordo di uno scooter. Invitato a scendere dall’abitacolo, appena si è ritrovato fuori, sarebbe stato colpito da un colpo di pistola alla gamba.

Non passano neanche due ore e il silenzio della notte viene squarciato da una raffica di colpi esplosi su corso Vittorio Emanuele II e in via Sant’Anna. Una decina i colpi sparati contro il portone attiguato al bar Lell e altrettanti nei pressi del bar Renella. Il bersaglio dell’atto intimidatorio sarebbe un noto boss della zona.

L’epilogo finale, poi, si è registrato verso le 13 e 30 di ieri mattina, quando due uomini armati in sella a un motociclo hanno seminato il panico fuori agli istituti situati nell’area circostante a piazza “Falcone e Borsellino“, in via dei Mille. I genitori dei bimbi all’uscita di scuola si sono accorti della presenza dei due malviventi e, presi dal panico, si sono dati al fuggi-fuggi. Chi è tornato a barricarsi a scuola, chi invece è corso dentro l’abitacolo della propria auto.

Chi era nel mirino dei malviventi? Ci sono collegamenti tra i tre episodi? Forse sì. Gli investigatori non escludono che una banda di giovani stia cercando di prendere il controllo del territorio dichiarando guerra ai vecchi clan. Al centro degli interessi della “paranza”, ribattezzata dai media “nuova camorra acerrana 2.0, ci sarebbe sempre il traffico di stupefacenti e il mercato delle estorsioni. Le “stese” di questi giorni potrebbero essere l’antefatto di una nuova guerra di camorra tra i baby-boss e i vecchi clan del “Congo”.

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