E’ ormai passata più di una settimana dalla scomparsa di Michele Di Biase, e dell’uomo considerato legato al clan Mallardo ancora non si hanno notizie. Gli investigatori sono adesso in attesa del responso degli esami sul dna per avere la certezza che quel sangue e quelle parti di materia cerebrale ritrovate nell’auto nella quale si trovava l’uomo siano effettivamente di Paparella.

Intanto in alcune zone della città si respira un’aria di tensione e ancora sono in molti a chiedersi qual è stato il vero motivo dell’agguato a Paparella e del perché il corpo sia scomparso nel nulla.

Era lo scorso venerdì sera quando nella zona del Vasto a Napoli ci fu l’agguato. In una Fiat Panda abbandonata in strada furono ritrovate tracce di sangue e materia cerebrale. L’auto si è poi scoperto essere del fratello di Di Biase. Le ipotesi che in questi sette giorni sono state fatte sono diverse: dalla pista del gioco d’azzardo a quella della droga.

Da alcuni documenti arrivati in Procura almeno un anno fa pare che Paparella avesse dato vita ad una piazza di spaccio in piazza San Nicola, commercio sempre vietato dal clan Mallardo. Forse questo uno dei motivi dell’agguato avvenuto nel fortino dei Contini, alleati della cosca giuglianese. Intanto pare che le forze dell’ordine stavano per mettere in campo un’operazione non indifferente proprio per contrastare e bloccare questo nuovo “ramo” nel quale Di Biase stava investendo il suo tempo. Ma forse qualcuno ha agito prima della giustizia. Anche se fin quando non si trova il corpo queste resteranno solo ipotesi.

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