Si parlerà di roghi tossici e della tragedia che da 10 anni oramai sta devastando la provincia di Napoli e Caserta. Questa sera la trasmissione di Teleclubitalia in diretta alle ore 21 approfondirà questo delicato tema tornato in auge prepotentemente a seguito di una lunghissima serie di incendi che hanno distrutto parte del territorio. Si parla di incendi di rifiuti, strettamente collegati agli incendi boschivi, ma di altra natura. Inquinano pesantemente l’aria provocando miasmi che cattivi odori che si propagano nell’aria a danno dei cittadini. Ospiti nella trasmissione condotta da Maria Rosaria Ferrara e don Francesco Riccio, il vescovo di Aversa monsignor Angelo Spinillo. il capitano dei carabinieri di Giugliano, Antonio De Lise e la giornalista Cristina Liguori.

La stagione dei roghi parte in primavera, tra il 10 e il 12 aprile, quando scoppiano almeno due roghi sulla circonvallazione esterna, nei pressi del campo rom di Ponte Riccio. Ad andare in fiamme cumuli di rifiuti accatastati lungo la careggiata. Risultato? Una polemica a distanza tra sindaci di Giugliano e Qualiano sulle responsabilità. Poi, dopo un altro rogo primaverile il 30 maggio in zona ASI a Giugliano, senza soluzione di continuità, si apre la stagione estiva: 2 giugno, rogo a Ponte Riccio; il 20 giugno a Casalnuovo, nei pressi del ponte della Ferrovia; il 28 a Caivano, vicino al Parco Verde: decine di residenti lasceranno provvisoriamente le proprie abitazioni per sfuggire ai fumi tossici.

Finito giugno, è luglio il mese più nero dei cieli a nord di Napoli. Il 4 luglio un primo incendio sulla circumlago di Patria, in via Domitiana; l’11 luglio il giorno degli orrori: mentre vanno in fiamme più di 100 ettari del Vesuvio, un enorme rogo tossico appiccato in un terreno a Calvizzano sprigiona nell’aria biossido di azoto e biossido di zolfo: migliaia di persone tra Giugliano, Marano, Villaricca e Calvizzano passeranno la notte barricati in casa, alcuni finiranno all’ospedale per accertamenti. Nel pomeriggio dello stesso giorno brucia anche un terreno San Marcellino, al confine con Aversa.

Piromani e incendiari non si fermano. Dopo alcuni giorni di tregua, il 16 luglio le fiamme tornano a bruciare la Campania. Il 16 luglio, domenica, si registra il secondo giorno più nero di questo speciale calendario dei veleni. Prima brucia un’enorme discarica abusiva alle spalle dell’Auchan di Giugliano, che costringe la direzione del parco commerciale a disporre l’immediata chiusura della struttura nell’interesse dei dipendenti e dei clienti; poi il pomeriggio brucia un altro falò tossico di vastissime proporzioni nei pressi del Country Park a Licola: abitazioni evacuate e clienti in fuga da piscine e negozi; infine la sera tocca al terreno adiacente Villa Holiday a Calvizzano. L’incendio minaccia il centro abitato: ci vorranno ore per domare le fiamme.

Non passa neanche un giorno che il fuoco torna ad avvelenare l’orizzonte. E questa volta miete una vittima. Il 17 luglio un rogo manda in cenere un deposito di frutta lungo la circonvallazione esterna, a Giugliano: uno dei proprietari, Giovanni Battista Panico, muore cadendo dopo l’incendio mentre sta accertando i danni del proprio capannone. Ma l’escalation incendiaria non accenna a diminuire. Trascorrono due giorni e l’area nord riprende a bruciare: la notte tra il 18 e il 19 rogo tossico nei pressi di Torre Carinati, in piena notte, e di pomeriggio a Parete, lungo la statale Tre Ponti, a poche decine di metri dalla Resit. Poche ore dopo, di notte, va in fiamme un deposito di pedane di legno in via Epitaffio, a Giugliano: le fiamme si propagano alle abitazioni del centro abitato: 8 famiglie vengono evacuate.

Sempre il 20 brucia anche il capoluogo: dopo l’incendio sulla collina di Posillipo, fiamme bibliche in via Caldieri al Vomero: due palazzi vengono evacuati.  Il calendario degli orrori termina soltanto tre giorni fa: il 22 luglio un maxi-rogo tra Pastorano e Capua manda in cenere il deposito Expert Mallardo con centinaia di prodotti elettrici. Questo l’ultima tragedia dei nostri cieli. E l’estate, purtroppo, non è ancora finita.

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