Gli investigatori sono al lavoro per ricostruire la dinamica dell’agguato in cui l’altra notte è stato ucciso il 22enne di origini marocchine Enis Mahmoudi, inseguito e trucidato in via Colonne nel cuore della notte. Al momento i carabinieri della Compagnia di Giugliano ed i colleghi di Castello di Cisterna non sono però al lavoro solo su di una ipotesi. Si sta provando infatti ad approfondire più di uno scenario.

Il primo porta alla faida tra Mallardo e Scissionisti delle palazzine, con questi ultimi già vittime di altri 3 agguati terminati con ferimenti. Il giovane ucciso quella scorsa notte  è ritenuto infatti vicino al gruppo dei Paparella e sarebbe stato eliminato dunque da killer che avrebbero agito su ordine della cosca storica dell’Alleanza di Secondigliano per fermare l’ascesa del nuovo gruppo che starebbe provando ad imporsi sul territorio ed avrebbe inizio ad imporre il pizzo ai commercianti. Questa sembra essere la pista più probabile.

Al momento non è ancora esclusa però quella del regolamento di conti interno, una possibile punizione per una sgarro o per qualche gesto o azione  di Enis che avrebbe infastidito il suo principale ceppo di appartenenza. I dubbi verrebbero fuori dalla visione di alcune immagini di videosorveglianza di telecamere presenti in zona.

Dopo il raid di morte l’auto dei sicari scappa infatti proprio verso via Agazzi  entrando quindi nella rione Ina Casa, considerato la roccaforte della scissione giuglianese. Un movimento sicuramente anomalo che fa venire qualche dubbio agli inquirenti. Perchè i killer sono scappati lontano dalla zona della “scissione”? Strano che i nemici siano andati nella base avversaria per la fuga. Enis quella notte era in compagnia di altre persone ma i killer avrebbero puntato proprio a lui, inseguendolo e sparando fino ad ucciderlo sull’inferriata di una’abitazione che la vittima aveva provato a scavalcare per sfuggire alla raffica di proiettili.

Un quadro ancora da chiarire con precisione al momento. Le tensione tra i due gruppi è forte da tempo, a partire dalla scomparsa circa due anni fa del ras Michele Di Biase detto Paparella, sparito al Vasto di Napoli e probabile vittima di lupara bianca. I vertici del clan Mallardo non avrebbero accettato la “alzata di testa” del gruppo che avrebbe avviato in autonomia nuovi affari illeciti da sempre osteggiati dai capi storici come droga ed estorsioni a piccoli imprenditori. Ma al momento dopo l’uccisione di Enis nessuna pista è esclusa.

 

 

 

 

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