Trenta famiglie, tutte residenti in un parco di via Marano-Pianura, rischiano di restare al buio. L’Enel ha già eseguito il distacco della fornitura elettrica e le famiglie, ormai da tre giorni, stanno tirando avanti attingendo l’elettricità mediante un gruppo elettrogeno alimentato a gasolio.

L’incredibile vicenda. La storia di queste trenta famiglie (circa 100 persone, tra cui bambini e donne in stato di gravidanza) ha dell’incredibile. Qualche anno fa acquistarono la loro abitazione da una società, la Laura sas, poi finita nel mirino della magistratura e affidata alla gestione di un curatore giudiziario. I proprietari, che dal giorno dell’irruzione dei carabinieri ne hanno visto di cotte e di crude, fecero fronte a suo tempo a tutti i costi per gli allacci delle forniture. Quando misero piede nelle loro case si accorsero però che la società costruttrice si era in realtà “affidata” a un contatore di cantiere, di quelli che generalmente devono servire per una connessione temporanea e non certo definitiva.

L’Enel, trascorsi alcuni mesi, intimò ai proprietari di provvedere alla realizzazione, sempre a loro spese, di una cabina elettrica. Anche queste furono sostenute dai titolari degli immobili e per un importo di circa 18 mila euro, versati all’Enel proprio dalla Laura sas. Era il 2011 ma da allora della cabina non ve n’è traccia, nonostante sia stato siglato un accordo con uno dei costruttori di un parco limitrofo che si era reso disponibile ad accogliere l’impianto sul proprio terreno. Questa persona è però deceduta e così, da qualche tempo, la palla è passata nelle mani degli eredi, i quali non hanno ancora trovato l’intesa sulle spinose questioni relative alla successione e all’eredità. L’Enel, per ragioni di sicurezza, ha intanto provveduto a rimuovere il vecchio impianto, staccando, conseguenzialmente, anche la fornitura elettrica alle trenta famiglie.

Le proteste. A nulla sono valse le proteste. L’iter per la realizzazione della cabina è ancora in alto mare. Così ieri in tanti si sono recati nella caserma dei carabinieri di via Lazio per segnalare, denunciare quanto stava accadendo. Stamani provvederanno ad informare anche il Comune, che qualche anno fa rilasciò alla Laura sas tutte le necessarie autorizzazioni amministrative. E’ una lotta contro il tempo, poiché l’utilizzo del gruppo elettrogeno ha dei costi molto elevati che non potranno, naturalmente, esser sostenuti per molti giorni.

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