La giunta di Villaricca, sindaco in testa, i consiglieri comunali Mastrantuono, Cacciapuoti, Tirozzi, unico consigliere di minoranza, i consiglieri regionali Lello Topo e Mario Casillo e una rappresentanza di cittadini del comitato contro la discarica hanno incontrato gli esponenti della commissione trasparenza della Regione Campania. Un incontro volto ad ottenere spiegazioni circa l’ampliamento dell’impianto che raccoglie percolato. Netto il no e la richiesta di bloccare il progetto tanto che il sindaco, gli assessori e i consiglieri hanno chiesto l’annullamento dell’intero progetto e la sospensione di qualsiasi tipo di iniziativa su una discarica che ancora non ha ottenuto gli interventi di bonifica. Il sindaco Gaudieri invece ha elencato in maniera minuziosa e precisa tutti gli elementi di illegittimità della procedura che ha portato alla realizzazione dell’impianto del trattamento di percolato . Depositando tutta la documentazione giuridica,tecnico e fotografica a sostegno della contrarietà del comune evidenziata in tutte le sedi.  Tra dieci giorni ci sarà un nuovo incontro che vedrà protagonista anche l’assessore Romano. Intanto è già pronto il ricorso al Tar.

 

“Sulla base dei rilievi che ho ascoltato stamattina in commissione Trasparenza confermo la mia contrarietà alla costruzione di un nuovo impianto di trattamento del percolato a Villaricca, così come sostiene lo stesso Comune. Per questo chiedo che venga riesaminata la procedura e che siano annullati gli atti”.

E’ quanto dichiara il capogruppo regionale del Pd, Raffaele Topo, al termine dell’audizione in Commissione Trasparenza, presieduta dalla Presidente Giulia Abbate.

 

“Nonostante il Comune di Villaricca sia contrario all’ampliamento, o meglio, alla costruzione di un nuovo impianto di trattamento del percolato presso la Masseria Riconta – spiega Topo –  la conferenza dei servizi  sta procedendo alla realizzazione di questo sito, senza tenere conto del parere contrario. Non si rispetta l’art. 3 della Legge n. 87/2007 che prevede l’impossibilità di costruire ulteriori siti di smaltimento  di rifiuti finali in territori dove non sono intervenute altre opere di riqualificazione e di bonifica. Inoltre – aggiunge il capogruppo del Pd –  è in contrasto con le norme dello strumento urbanistico di zona che identifica ‘Masseria Riconta’ come ‘Zona agricola. Le stesse autorizzazioni rilasciate dall’Arpac sulla salubrità dei luoghi non sono convincenti e il provvedimento appare carente per molti aspetti. Sono rilievi – conclude Topo – per i quali sarebbe quanto meno ragionevole e auspicabile fermarsi e rivedere la procedura”.

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