Le nuvole di fumo che quotidianamente vediamo levarsi nell’area nord in alcuni casi non sono roghi tossici bensì di paglia, sfalci e potature. E si riconoscono facilmente perché emanano fumo bianco. La pratica difatti è abbastanza comune tra gli agricoltori, ma per evitare che in quei roghi vengano bruciati altri materiali e che possano creare ulteriore inquinamento, i commissari prefettizi hanno emanato un’ordinanza che regolamenta proprio quegli incendi.

L’ORDINANZA. La combustione, si legge nell’ordinanza, potrà avvenire dal sorgere del sole fino alle 10 e dalle 16 fino al tramonto e solo nelle aree agricole dove il materiale è stato prodotto. I cumuli dovranno essere di dimensione limitata, in modo da produrre la minore quantità possibile di fumo. E’ poi necessario isolare l’area su cui si esegue il rogo di sterpaglie ed è vietato dar fuoco nei giorni in cui le condizioni meteo favoriscono ristagno e accumulo di fumo. E ancora la combustione dovrà avvenire a distanza di sicurezza da edifici e strade e comunque il fumo non deve propagarsi sui predetti manufatti.

SANZIONI – Oltre alle regole nell’ordinanza sono inoltre previste anche multe per chi non le rispetta. L’inosservanza delle disposizioni prevede infatti una sanzione amministrativa che va dai 25 ai 500 euro oltre che la denuncia all’autorità giudiziaria.

 

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