Giovane e forte. Francesco Colantonio, 16 anni, un ragazzone di un metro e novanta di altezza, stava rischiando di morire per un’emorragia cerebrale. A salvarlo, lunedì scorso, l’intuizione del suo medico di base, Gennaro Bove.

“Papà, ho mal di testa. Non ho dormito tutta la notte”. Così si era svegliato Francesco lunedì mattina. E ciò che poteva sembrare una semplice emicrania passeggera era invece il sintomo di un problema fisico ben più grave. “Abbiamo chiamato il dottor Bove – ha raccontato il padre, Salvatore, alla nostra redazione – ha suggerito di fare subito una tac per precauzione. Dopo mezz’ora abbiamo i risultati e salta fuori un quadro preoccupante”.

L’esame dà infatti un risultato preciso: “E’ in corso uno sversamento ematico nel cervello per cause ancora da accertare – ha proseguito Salvatore -. Sentito il dottor Bove, viene allertata subito la neurochirurgia dell’ospedale Cardarelli di Napoli. Francesco viene operato d’urgenza per arrestare l’emorragia. Tutto è andato a buon fine e ora è salvo”.

Una brutta disavventura per la famiglia Colantonio, ma a lieto fine. E tutto è dovuto all’intuizione del dottor Bove, che papà Giuseppe tiene a ringraziare pubblicamente: “Quanti medici di base avrebbe sentito e intuito in pericolo così imminente? Molti avrebbero prescritto una tachipirina o un analgesico. Lui invece, da grande uomo e da grande professionista, aveva capito tutto. Gli sarò sempre grato e vorrei che lo fosse anche la comunità mugnanese”.

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