“Quel paletto non è nostro e su questa vicenda sono state dette molte inesattezze.” Domenico Comune, noto imprenditore giuglianese e titolare del “Car Park San Giuliano”, chiede chiarezza nella polemica scaturita dopo l’incidente dello scorso sabato notte in cui ha perso la vita il giovane Antonio Trinchillo, schiantotosi contro un paletto dopo aver perso il controllo della moto in via Gigante tra Giugliano e Villaricca. L’amministrazione comunale villaricchese, infatti, ha fatto sapere che già a dicembre 2016 avrebbe chiesto la rimozione dei dissuasori di sosta dopo la revoca delle autorizzazioni concesse nel 2013 a seguito di ulteriori accertamenti tecnici sulla competenza territoriale della strada di confine. A quel provvedimento, però, non sarebbe mai giunta risposta da Giugliano.

Un’uscita pubblica, quella di esponenti della giunta comunale di Villaricca, che ha fatto infuriare il primo cittadino giuglianese Antonio Poziello, che ha parlato di “fastidio per lo sciacallaggio” rispedendo le accuse di presunte inadempienze al mittente. “I paletti – spiega il titolare del parcheggio situato nei pressi dell’ospedale –  che si trovano sul luogo della tragedia non sono stati installati da noi. Ci troviamo a circa 200 metri dal nostro car park e quei dissuasori di sosta sono stati piazzati da qualche residente. I nostri, situati prima del posto dell’incidente in corrispondenza del parcheggio, sono tutti a norma ed autorizzati. Dopo la fine dei lavori di realizazione, i vigili urbani dei due comuni hanno infatti realizzato come previsto tutte le verfiche  del caso.  E’ vergognoso associare questa tragedia con la società da me rappresentata.”

“Villaricca, inoltre, non ci ha mai detto di rimuovere i nostri paletti – spiega Mimmo Comune – ma ci notificò un provvedimento in cui ci diceva che l’autorizzazione concessa in precedenza, ripeto per i nostri paletti e non per quelli che si trovano dove c’è stato lo schianto, era stata revocata per problemi di incompetenza territoriale. Cosa che io comunicai al Comune di Giugliano. La morte di questo ragazzo addolora tutti ma non permetto a nessuno di accusarmi di aver effettuato atti abusivi o di tirarmi in ballo in questioni che non mi riguardano, quando invece il paletto abusivo è molto probebilemente opera di qualche residente che non voleva auto nel viale. E’ una campagna vergognosa, un’operazione di sciacallaggio. Chiedo – sottolinea l’imprenditore – le scuse, in particolare, dell’assessore Francesco Guarino altrimenti valuto anche le vie legali. Per quanto riguarda questa crociata contro i paletti, poi, – conclude – se li vogliono rimuovere tutti sono liberi di farlo ma dopo devono assicurare gli strumenti per contrastare la sosta selvaggia. Ma questo non ha nulla a che fare con il dramma di Antonio Trinchillo”

 

 

 

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