Si sono celebrati oggi pomeriggio alle 15 e 30 i funerali di Salvatore Gala, il gioielliere di Marano brutalmente ucciso con un colpo di pistola all’interno del suo negozio in via Merolla. Le esequie si sono tenute presso la Chiesa di Santo Stefano a Qualiano, cittadina dove il 43enne abitava insieme alla madre. La donna, a pochi passi dal feretro, non si capacita della morte del figlio. “Maurizio, Maurizio”, continua a invocare il nome con cui Salvatore amava farsi chiamare.

Una folla silenziosa e commossa ha riempito l’interno della Parrocchia. “Le domande che ci facciano sono tante ma non siamo qui per dare risposte a tutti i quesiti – ha detto Don Alessandro Palumbo durante la sua omelia -. Al Signore, in questa vicenda, chiediamo di ritrovare la serenità. Alcuni fatti sono incomprensibili. Nessuno può togliere la vita a nessuno. Oggi vogliamo parlare poco ed affidarci al Signore. Le parole a volte sono inutili, in questa tragedia dobbiamo essere vicini alla famiglia.”

Si percepisce tanta incredulità per una morte che ha sconvolto l’intera comunità a nord di Napoli. Salvatore Gala era considerato una persona riservata che conduceva una vita tranquilla. Divorziato, con una figlia, è stato vittima di un’esecuzione il cui movente resta ancora avvolto nel mistero. Per la sua morte risulta fermato Maurizio De Fenza, 31enne di Calvizzano.

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