Scelte le cinque ditte chiamate a partecipare a quella che, in gergo, viene definita una sorta di trattativa privata per l’affidamento della gestione del mercato ittico. Una gestione di soli sei mesi, nelle more di un nuovo bando di gara e con i criteri più o meno simili a quelli dei precedenti, andati deserti per ben due volte. La procedura, resasi necessaria in vista dell’imminente scadenza del rapporto contrattuale tra la Eurofish e la cooperativa Ippocrate con l’ente comunale, sarà espletata lunedì mattina. 
 
Tra le cinque ditte invitate dai funzionari dell’Ente, retto ormai da diversi mesi dal commissario prefettizio Claudio Vaccaro, c’è proprio l’associazione temporanea d’impresa (Ati) composta dalle società che attualmente detengono la gestione e che, difficilmente, presenteranno la loro offerta. “Le condizioni  economiche fissate (89 mila euro per sei mesi) nell’invito inoltrato dal Comune restano proibitive e, per giunta, per una gestione di soli sei mesi – spiega Biagio Cacciapuoti – l’unica novità, rispetto al precedente bando, è quella che consente di utilizzare anche le celle frigorifere, che non sarebbero tuttavia disponibili a stretto giro. Abbiamo tutta l’intenzione di far crescere questa struttura, che è tra le più importanti non solo della regione Campania bensì di tutta Italia, ma i criteri fissati dal bando sono francamente irricevibili. Pertanto non presenteremo alcun offerta”. 

C’è preoccupazione intanto anche per i livelli occupazionali: dal 10 ottobre, se non si dovesse trovare una ditta interessata alla gestione, se non ci sarà una nuova proroga (sarebbe l’ennesima), a rischiare sarebbero anche i trenta dipendenti della struttura. A meno che tra le soluzioni non vi sia quella di riportare subito in house tutta la gestione.    

 
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