Napoli. condanne-bis per 13 persone ritenute vicine o appartenenti al clan Amato-Pagano, ala “maranese”. La Quarta sezione della Corte d’Appello di Napoli ha inflitto oltre un secolo di pena agli imputati accusati di associazione per delinquere di stampo mafioso e di associazione associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti.

Michele Caiazza e Paolo Caiazza di Melito si sono visti ridurre la pena a 5 anni a testa di reclusione, a fronte di una condanna in primo grado di 8 anni – scrive Cronache di Napoli – Riduzione di pena anche per quel che riguarda gli altri imputati.

A Francesco Paolo Russo di Melito sono stati inflitti 12 anni. ma in primo grado aveva rimediato 16 anni: consistente quindi lo ‘sconto’ applicato nei suoi confronti da parte dei giudizi del secondo grado.

La pena di 12 anni è stata inflitta anche a Francesco Ferro, che in primo grado aveva rimediato 13 anni e 4 mesi di reclusione. Sconto di pena anche per Dario Amirante: gli è stata comminata una condanna a 10 anni e 8 mesi di reclusione, a fronte dei 14 anni incassati in primo grado.

Stesso discorso anche per Francesco Bottino: anche lui passa dai 14 che gli erano stati inflitti in primo grado alla pena di 10 anni e 8 mesi. Diminuzione della pena anche nei confronti di Francesco Tubelli, che in primo anno aveva rimediato 12 anni: ora i giudici gli hanno riconosciuto una pena di 8 anni.

Invece hanno rimediato 10 anni a testa Emanuele De Stefano e Alfonso Riccio di Marano: entrambi in primo grado si erano visti infliggere una condanna a 12 anni a testa. Alfonso Riccio è il fratello maggiore del boss degli Amato-Pagano Mario Riccio, detto Mariano.

Infine sono stati comminati 6 anni a testa nei confronti di Egidio Pastella (fratello di Antonio Pastella, ammazzato nel marzo del 2015), Agostino Di Lanno di Maraño, Roberto Rosica e Gennaro Vastarelli di Marano: i quattro in primo grado avevano rimediato 8 anni a testa.

Secondo gli inquirenti, i ‘maranesi’ coinvolti nell’inchiesta rappresentavano il ‘direttorio’ del clan Amato-Pagano dopo la cattura di Mariano Riccio. Di questo gruppo di vertice avrebbero fatto parte, secondo la Direzione Distrettuale Antimafia, Alfonso Riccio, Egidio Pastella, Agostino Di Lanno e Gennaro Vastarelli.

Un gruppo, quello vicino a Riccio, che dopo l’arresto di Mariano Riccio perse sempre più potere all’intemo del clan, fino ad essere cacciato. E non mancarono anche scontri a fuoco. Infatti gli inquirenti sospettano che la morte di Antonio Pastella, fratello di Egidio, possa essere collegata proprio all’amicizia tra i Pastella e i Riccio. Un’ipotesi che confermerebbe, ancora una volta, come la fine dell’egemonia di Mariano Riccio sul clan Amato-Pagano sia stata vissuta come una sorta di liberazione da molti esponenti delle due cosche, legati da vincoli di parentela.

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