“A tre anni di distanza dagli scontri che portarono alla morte di Ciro Esposito, insieme ai genitori, abbiamo voluto ricordarlo con una lapide e delle querce che ricordino la sua storia”.

Lo ha detto il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, che insieme all’imprenditore verde, Roberto Fogliame, e al presidente della Municipalità, Apostolos Paipais, ha partecipato al ricordo del tifoso del Napoli ucciso per aver difeso un gruppo di napoletani dall’assalto di un ultras della Roma, Daniele De Santis.

“Abbiamo scelto di posizionare una lapide e una quercia nell’aiuola a ridosso della fermata della Metropolitana che ha la forma dell’infinito perché c’è sembrato il modo migliore per ricordare Ciro” ha detto Pio Fogliame, allievo della Nunziatella, che ha voluto l’iniziativa, raccogliendo il plauso della mamma di Ciro, Antonella Leardi, che s’è detta “contenta di quanto si fa per tenere viva la memoria del figlio”.

“Ricordare Ciro significa anche evitare che il suo assassino non venga condannato a una pena giusta che, di certo, non riporterà il giovane tifoso napoletano ai suoi cari, ma almeno renderà giustizia a lui e a chi ha sofferto e soffre per la sua morte” ha aggiunto Borrelli per il quale “nel processo di appello va almeno confermata la sentenza di condanna emessa in primo grado, senza alcuno sconto, perché, con il suo comportamento, De Santis avrebbe potuto provocare una strage”.

Successivamente, Borrelli, insieme a Pio e Roberto Fogliame, è andato a visitare la sede dell’associazione Ciro Vive dove sono custodite anche tutte le maglie donate dai calciatori del Napoli al tifoso quando era in lotta tra la vita e la morte.

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