Giugliano. “Le accuse dei plebei non raggiungono i patrizi”. Sono le parole del sindaco Antonio Poziello in risposta alle accuse di Ragosta durante l’ultimo consiglio comunale. A queste parole è arrivata però la replica di Ragosta: “Se essere plebeo significa essere Consigliere comunale di questa città, stare dalla parte dei cittadini , opporsi con tutte le forze ad un ampliamento dello STIR, cercare di portare avanti i progetti per il bene della comunità, rappresentare Giugliano nell’ente Metropolitano, dare dei consigli al sindaco per migliorare le condizioni già critiche in cui Giugliano versa, sottolineare l’insofferenza di alcuni esponenti politici all’interno della maggioranza e cercare di far risparmiare all’ente soldi pubblici per il mantenimento di qualche assessore che non è all’altezza del ruolo affidatole, allora sono orgoglioso di essere un plebeo.”

“A Giuliano – prosegue Ragosta – esistono più plebei che Patrizi. Perché, sindaco, la maggior parte dei Giuglianesi è scontenta del tuo operato ed è stanca della tua tirannia. Mi aspettavo una replica istituzionale, invece ho ricevuto una risposta degna di un giullare di corte!”.

Ragosta in aula ha pesantemente attaccato, oltre che il sindaco, l’assessore Miriam Marino. L’ha accusata di mancanza di dignità politica per non essersi dimessa dopo lo strappo tra il primo cittadino e il partito di riferimento. Marino però non ha voluto replicare.

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