“Quel post non lo cancello, le mie idee politiche sono fatti miei”. Replica così Adolfo Grauso, assessore alla legalità al comune di Giugliano, dopo la bufera che si è scatenata su un post condiviso sul suo profilo Facebook contro Papa Francesco.

Nella vignetta, che ritrae Gesù contro Bergoglio, si legge: “Ti ho visto baciare i piedi agli islamici, hai paragonato il vangelo al corano e la mia parola a quella di Maometto, accogli nella casa di Pietro i nemici del cristianesimo e taci sui matrimoni omosessuali.. chi sei veramente? Fuori di qui, impostore”.

La condivisione ha suscitato le reazioni dei consiglieri di maggioranza e opposizione che hanno detto di sentirsi offesi dalle parole di quello screen. Nicola Palma del Movimento 5 stelle ha chiesto le sue dimissioni. E Grauso ha risposto: “Se il sindaco lo riterrà opportuno, lo farò”.

Giuseppe D’Alterio dei Verdi ha scritto di sentirsi offeso da quelle parole mentre Andrea Guarino dell’Udc ha fatto sapere che chiederanno spiegazioni all’assessore e al sindaco. “L’UDC è un partito cattolico che non può condividere delle illazioni nazifasciste”. E proprio sull’accusa di essere nazifascista Grauso risponde: “I consiglieri di maggioranza pensassero a fare i consiglieri. Hanno usato termine inappropriato, mi hanno offeso e fatto accuse gratuite nei miei riguardi. Non credevo che il livello politico a Giugliano fosse così terra terra”.
L’assessore della giunta Poziello chiarisce che quella condivisione è dettata da una crisi di fede che sta vivendo viste le ultime dichiarazioni del Pontefice. “La chiesa per duemila anni ha seguito una linea, adesso ritorna sui suoi passi: non accetto certe cose, avrò sbagliato religione. Sono un assessore tecnico non politico: non deve essere corretto politicamente. Non critico gli altri vorrei che gli altri non criticassero me”.

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