Sembrano due euro ma sono “bath” thailandesi. Stessa forma, stesso colore e stesso peso. Tanto da ingannare persino i distributori automatici.

Peccato che alcuni hanno ben pensato di metterli in circolazione al posto degli euro. La truffa è partita da Napoli ma si sta diffondendo in tutta Italia. Spesso, nella frenesia del quotidiano, non vengono controllate. Il negoziante non si accorge quando il cliente le usa per pagare o magari quando deve dare il resto. Sebbene forma e colori siano molto simili, basta soffermarsi qualche secondo sulle figure di entrambi i lati per rendersi conto che fanno riferimento a quelle del Paese asiatico: il profilo di un Sovrano e un tempio.

Così se chi incassa o chi riceve il resto non presta attenzione, rischia di ritrovarsi con monete di valore inferiore. Succede spesso che non si faccia abbastanza attenzione alle monete che si ricevono e si danno, si dà appena un’occhiata furtiva per vedere se i conti tornano e si mette le monete nel borsellino senza prestare molta attenzione, soprattutto se sono molte e ingombranti.

C’è addirittura chi ha utilizzato la moneta thailandese per “ingannare” i distributori automatici, i parchimetri e le biglietterie che erogano il resto in euro, in quanto per colore e forma e anche per il peso (circa 8,5 grammi) essa è simile se non uguale ai due euro.

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