Lo ammirano, a lui si ispirano, dai suoi racconti sono nate le più note fiabe, dal suo capolavoro ne trarranno anche un film. E’ lui Giovan Battista Basile, uno degli scrittori più amati e più studiati. Oggi Repubblica dedica una intera pagina di cultura a firma di Ilaria Urbani al cittadino giuglianese più illustre. Da tempo di parla del film di Garrone che vedrà protagonisti Vincent Casssel e Salma Hayek, ma in questi giorni a Napoli, a Castell’dell’Ovo ci sarà la mostra “Grottesco incanto de li cunti” dell’artista Mariella Carbone con l’accompagnamento artistico di Maurizio Merolla. L’attore farà delle incursioni teatrali tra il pubblico durante la mostra.  L’omaggio si inserisce nel cartellone estivo del Comune di Napoli.

 

Ma come si sa “Nemo profeta in Patria” e uno dei discendenti dello scrittore Domenico Basile lancia una stoccata alla città di Giugliano che non è stata capace nemmeno di conservare la lapide a causa delle pavimentazioni succedutesi negli anni nella chiesa di Santa Sofia. “Nel mondo celebrano – dice il discendente – in Italia non ne siamo capaci”.  Nei prossimi giorni anche Sky arte proporrà un affresco dello scrittore in una puntata condotta da Stefano Accorsi.

 

A Giugliano grazie all’attrice Teresa Barretta e al teatro di Dioniso il Basile vive ancora. Se si fosse capaci, come lo sono stati a Recanati con il mito Leopardi, Giugliano potrebbe diventare quel luogo di cultura. Ma è solo una lontana chimera.

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