C’era un cittadino di Giugliano, città in provincia di Napoli, a Londra e racconta al Mattino i terribili attimi dell’attentato. Ecco un estratto delle sue dichiarazioni dal noto quotidiano:

Ore terribili sono state quelle vissute da Giuseppe Sollo, 32 anni, nativo di Giugliano, che a Londra lavora come ricercatore per conto del Parlamento britannico. Tutto in pochi secondi. Cuffiette alle orecchie, occhi al cellulare sul calcio mercato del Napoli, Giuseppe sta rientrando in ufficio, sono le 14,30.

«Ho visto gente correre all’impazzata e poi ho sentito gli spari, ho visto il Suv scuro davanti al cancello con la portiera di destra aperta. Due agenti mi hanno portato nel mio edificio e mi hanno detto di ripararmi sotto la scrivania». Toccante il messaggio che Giuseppe invia al papà Angelo: «Stanno sparando, tivoglio bene». Giuseppe prosegue: «Papa mi ha risposto di stare al riparo e tranquillo, è un grande e manterrebbe la calma anche in guerra».

I presenti vengono portati in un edificio bunker. Ci resteranno fino a tarda sera. «La polizia ci ha spiegato cosa è successo – dice Sollo – ci hanno tranquillizzato e rifocillato. Ci davano aggiornamenti e ci hanno chiesto che cosa avessimo visto, ci hanno mostrato foto del presunto attentatore. È stato orribile, ho visto i poliziotti piangere il loro collega morto. Poi ho pensato a casa mia, a Napoli che mi manca tantissimo e poi tutto è finito. Madonna che paura. Io queste cose le avevo viste solo nei film.

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