Mugnano. Il profilo è quello classico del ragazzino bulletto che vuole impressionare con foto e frasi ad effetto. La verità è che Giuseppe (nome di fantasia) è vittima egli stesso di un personaggio che si è cucito addosso e quando ci parli non ti sembra un bullo. Giuseppe fa parte del branco che ha aggredito lo scorso venerdì sera Fabio, il ragazzo di Mugnano la cui foto ha fatto il giro del web.

Giuseppe, che è successo venerdì sera?

Allora stavamo camminando io e due miei amici. Un mio amico stava scherzando con me e quel ragazzo credeva che stava parlando con lui e il mio amico ha detto “ma stai parlando con me?”. Il mio amico ha risposto “no perché hai problemi?” E si sono presi a parole poi a pugni io e un altro mio amico ce ne siamo andati per paura che finivamo nei guai e ho visto il mio amico che picchiava quel ragazzo.

Ma perché è stato picchiato?

Lo ha picchiato perché il mio amico si è sentito offeso: pensava che Fabio lo avesse risposto male.

Male come?

“Ma la stai avendo con me? che vuoi?”…cose così…

E tu non sei intervenuto?

Mi sono allontanato per non avere problemi, io non ho fatto niente e non merito le minacce.

Quali minacce?

Mi stanno scrivendo in tanti su Facebook che mi vogliono picchiare, che mi tagliano la testa ma io non c’entro, non ho fatto niente, il mio amico ha sbagliato ad alzare le mani.

Ti senti un bullo?

No.

Ti senti in colpa?

Sì, mi sento in colpa perché un mio amico lo ha picchiato e lui non sapeva difendersi.

Ed i tuoi genitori?

Sono stati malissimo, sono molto preoccupati, volevano incontrare i genitori di Fabio. Ora mi hanno spedito in punizione per qualche giorno da parenti lontano da Mugnano.

Che ti senti di dire a Fabio?

Gli voglio chiedere scusa anche se non sono stato io.

Cosa hai imparato da questa storia?

Che devo vedere bene gli amici che ho e devo reagire quando vedo atti di bullismo. Lo dico ancora una volta, scusa Fabio.

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