Il giorno storicamente dedicato al santo patrono (ogni 1 settembre la Chiesa locale ricorda l’arrivo in città di Castrese) diventa anche il giorno per il saluto a don Giovanni Liccardo, il decano dei parroci di Marano che dopo 34 anni di attività pastorale in città ha deciso di assumere il compito di cappellano nel carcere di Poggioreale.

 

Oggi, nel corso di una messa che si terrà alle 19 nella chiesa di via Parrocchia, alle presenza delle autorità cittadine, il prelato saluterà i fedeli e si congederà con un discorso in cui sono racchiusi i momenti salienti del suo lungo sacerdozio. Tra i presenti anche il sindaco Angelo Liccardo, che ha già espresso il suo ringraziamento per “l’impegno e la dedizione dimostrati” dallo storico parroco.

 

“Un sentito grazie a don Giovanni Liccardo, all’uomo che, in quanto sacerdote, ha animato nel nome del Signore la nostra comunità per ben 34 anni. Don Giovanni Liccardo durante questi anni ha espresso chiare virtù, nella consapevolezza di agire sempre nel nome di Dio, soprattutto verso gli ammalati, i poveri, i giovani e i più deboli.  È entrato nelle case con discrezione, ma quando necessario anche con autorità e concretezza. Da educatore ha diffuso la sua vita di fede, prima ancora della sua cultura religiosa; da parroco ha guidato spiritualmente tutta la nostra gente.

 

Il saluto a don Giovanni è ancora più particolare in quanto è stato un autentico custode ed interprete dello spirito che ha animato sia la  Marano non ancora  città e sia soprattutto la Marano divenuta successivamente  città. In questo passaggio il ruolo di Don Giovanni è stato fondamentale in quanto, in un momento in cui si rischiava di perdere una certa identità con il territorio, la sua opera ha avuto la funzione incessante di un vero e proprio lavoro di ricucitura e di diffusione dei valori.

 

La comunità di Marano è grata a don Giovanni per l’impegno profuso nell’opera svolta durante gli anni di ministero sacerdotale in mezzo a noi, per il cammino fatto insieme, per i valori umani, sociali e cristiani proposti che ci guideranno nel nostro percorso futuro. A noi che abbiamo la responsabilità di amministrare, l’obbligo di guardare avanti, stimolati proprio da quei valori che ci sono stati testimoniati”.

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