22 mesi senza stipendio. I dipendenti del consorzio di bacino mollano e così resta senza controllo la Resit, una delle discariche più inquinate del territorio. Incrociano le braccia perché, dicono, non hanno nemmeno più i soldi per la benzina. Un caso che da tempo interessa gli apparati istituzionali quello del consorzio di bacino e che pare non trovare una soluzione.

 

Un carrozzone politico che negli anni non ha fatto altro che aumentare, portandosi dietro una lunghissima serie di problemi che adesso si riverseranno sull’intero territorio. Lasciare sguarnita la Resit è infatti un pericolo non indifferente. La discarica negli anni ha subito non pochi incendi e diversi sono stati gli incidenti nonostante ci fosse un servizio di controllo.

 

Tra l’altro l’invaso dovrebbe anche interessato da un intervento di bonifica che per adesso, per intoppi burocratici, non è ancora iniziato. Il commissario De Biase ha confermato che le procedure sono in corso ma che i lavori inizieranno solo ad ottobre. Resta però il pericolo sicurezza e la vicenda dei lavoratori del consorzio che va affrontata subito laddove evitare che accadano incidenti nella discarica considerata una bomba ecologica.

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