Scontri con le forze dell’ordine e scene da guerriglia urbana ieri a Napoli mentre era in corso il comizio del leghista Matteo Salvini alla Mostra d’Oltremare di Fuorigrotta. Prima di giungere nei pressi del luogo del congresso, però, migliaia di persone avevano sfilato pacificamente, tra cori e balli, partendo da Mergellina. Ecco il pensiero del noto scrittore napoletano Maurizio De Giovanni.

“Duecento persone. Duecento su tremila e più manifestanti, donne e uomini e anziani andati per dire no al razzismo e al nazismo travestiti da politica ecumenica e nazionale. Duecento, militarmente organizzati, allineati e coperti, venuti apposta senza alcun altro scopo che attaccare, distruggere, ferire e fare rumore.
Duecento persone, contro tutto quello che in tanti facciamo ogni giorno, contro ogni sforzo per proporre, costruire, immaginare. Contro i sorrisi, l’accoglienza, la musica, l’arte e il Nuovo Racconto. Contro la bellezza, la storia, la cultura.”

“Ma davvero c’è chi immagina che possa essere stata una reazione spontanea e viscerale, incivile e radicale, a legittime parole di ferma condanna del razzismo, della discriminazione territoriale, della violenza verbale? C’è davvero chi immagina che sia stata la frangia estrema di movimenti culturali che volevano solo civilmente affermare che noi, tutti noi nessuno escluso, siamo largamente migliori del tizio che era venuto qui a parlare? C’è davvero chi immagina che meritava, il tizio, qualcosa di più di una sonora pernacchia? I delinquenti, i vandali, – conclude De Giovanni, vengano presi e mandati in galera. Non gli si dia mai, e proprio mai, una valenza politica o peggio ancora culturale.”

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