Più di 10mila automobili al giorno percorrono la via Appia, l’asse viario che collega in comuni dell’hinterland a nord di Napoli e la provincia di Caserta. Tantissimi incidenti, tra cui l’ultimo in cui ha perso la vita la 25enne di Gricignano d’Aversa, Debora Menale.

Tante le cose che non vanno. Un manto stradale sconnesso con l’asfalto che si sbriciola ad ogni pioggia dove non può nulla il “rattoppo” settimanale. “La via Appia, quando piove, diventa un lago ed è pericolosa per chi la percorre con l’automobile ed impraticabile per i pedoni”, denuncia un automobilista. Il motivo è semplice: La mancanza di un adeguato canale fognario non permette all’acqua di defluire ed ecco che una giornata piovosa diventa un’inferno per gli automobilisti.

“Di sera l’illuminazione è scarsa, quasi assente – commenta invece un commerciante -, chi guida su quella strada brancola nel buio ed oltre a raddoppiare l’attenzione per le buche, bisogna badare ai tanti migranti che percorrono la strada in bicicletta”. Ad aggravare la situazione anche l’assenza di segnaletica orizzontale e verticale che regoli la viabilità e di marciapidi. “Gli slarghi sono delle vere e proprie discariche a cielo aperto, con erbacce e rifiuti di ogni genere”, denuncia una signora.

Questo il quadro di degrado e pericolo di una strada che da anni non viene giustamente riqualificata fino ad essere diventata terra di nessuno e luogo di morte.

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