Gigi D’Alessio da Sanremo al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Il cantante napoletano è stato ascoltato stamani dagli inquirenti. “Finalmente una giuria di qualità”, ha detto al termine dell’interrogatorio ironizzando dopo la polemica per l’eliminazione dall’Ariston terminata terminata con la polemica con la giuria definita “juventina”.

D’Alessio – come riporta Il Mattino – è stato chiamato a ricostruire l’episodio della scorta abusiva al centro del processo che vede imputato un poliziotto e che in abbreviato ha già portato alla condanna di un sovrintendente di pubblica sicurezza processato anche per favori a un gruppo di pusher.

A confermato il verbale redatto in precedenza, quando ad ottobre fu convocato dalla procura di Napoli come persona informata dei fatti subito dopo l’arresto delle presunte divise infedeli. “Credevo fossero in servizio, non sapevo fosse illegale” è la sintesi della ricostruzione fornita dall’artista. L’interrogatorio è durato circa 20 minuti.

“Come ho scritto anche in una canzone quasi venticinque anni fa, – ha aggiunto ancora Gigi D’Alessio – a ogni evento per questioni di ordine pubblico l’auto della polizia o dei carabinieri mi aspetta all’uscita dell’autostrada per scortarmi fino al luogo dell’evento, non potevo certo immaginare che Albano e i suoi non fossero autorizzati”.

I tre poliziotti non solo utilizzarono l’auto di servizio per una scorta non autorizzata ma, secondo l’accusa falsificarono anche il registro di presenze del commissariato attribuendosi addirittura delle ore di straordinario nel lasso di tempo che impiegarono per andare da Marcianise (dove prestavano servizio) a Napoli.

 

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