Rigettata la richiesta di sospensiva riguardo il referendum sull’ecovillaggio rom a Giugliano. Ieri è stata emessa la sentenza del Tar dopo la discussione del ricorso presentato dal comitato promotore del referendum. I giudici hanno rinviato tutto a una nuova udienza il 7 giugno per pronunciarsi nel merito della vicenda. L’iter per la costruzione dunque può proseguire per il momento.

Uno dei motivi che ha indotto i giudici a rinviare di qualche mese è la “novità della questione”. Un caso delicato, si parla di diritti umani, mai trattato dal tribunale amministrativo sul quale hanno preferito rinviare per approfondire. Nel provvedimento si legge che si ritiene “opportuno che le questioni prospettate siano deliberate nella più appropriata sede del merito”.

Il comitato promotore che nei mesi scorsi ha raccolto oltre 5mila firme per promuovere un referendum nel quale si chiedesse ai cittadini se sono favorevoli o meno alla costruzione di un eco villaggio a Ponte Riccio chiedeva intanto che gli atti della segreteria comunale fossero sospesi. L’iter aveva infatti subito uno stop dopo che prefettura e segreteria avevano dichiarato inammissibile il quesito proposto perché in contrasto con la carta sociale europea. Insomma, il referendum per questi due organi non s’ha da fare. Per il comitato invece ad esprimersi deve essere il consiglio comunale. E la questione potrebbe proprio arrivare in aula consiliare. La prossima seduta di consiglio è fissata per il 21 febbraio quando si discuterà anche della questione politica giuglianese richiesta dalla minoranza. La sorte di circa 400 persone che fino a poco fa risiedevano nel campo di fianco Masseria del Pozzo potrebbe dunque essere oggetto di discussione nel parlamentino cittadino. Si attende la convocazione ufficiale.

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