Colpi con la “spaccata”, presa la banda. Sei persone, di origine serba, sono state raggiunte da una ordinanza di custodia cautelare in carcere a conclusione di una indagine condotta dalle Squadre Mobili di Bergamo e Verona sotto il coordinamento del Servizio Centrale Operativo, relativa a furti commessi ai danni di sei gioiellerie con la modalità della “spaccata”.

Quattro arrestati sono finiti in carcere a Roma, uno a Napoli, mentre la donna romena, 29enne, domiciliata a Bussolengo (Verona) è detenuta nel carcere veronese di Montorio. I cinque uomini hanno tra i 27 e i 37 anni e sono residenti a Roma, Tivoli e Giugliano in Campania, nel Napoletano.

In particolare, le indagini hanno permesso di dimostrare che i componenti del gruppo criminale, dopo aver individuato ed effettuato gli opportuni sopralluoghi sugli obiettivi da colpire, a Verona, Prato, Bergamo, Pedaso, Milano Marittima e Pulsano, agivano durante la notte e sfondavano le vetrine delle gioiellerie, utilizzando grosse mazze o auto come arieti.

L’analisi degli impianti di videosorveglianza e di migliaia report telefonici ed in seguito l’ascolto delle intercettazioni telefoniche, hanno consentito poi di identificare tutti gli autori dei furti e di accertare che gli stessi, di base a Roma e Napoli, partivano in trasferta verso varie città d’Italia per perpetrare nel giro di pochi minuti furti di ingente valore

Il valore dei preziosi rubati ammonta a 1,5 milioni di euro.

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