Un detenuto marocchino ha violentato un suo compagno di cella nel carcere di Prato. Il cinese, 35 anni, arrestato per violenza sessuale ai danni della figlia, è stato sodomizzato dal marocchino, 43 anni, per circa un mese fino al 23 gennaio scorso, quando la violenza sessuale è stata denunciata.

La versione del cinese è stata riscontrata anche dal medico, che ha accertato lesioni gravi. Il cinese ha poi denunciato l’accaduto alla polizia penitenziaria che ha trasmesso gli atti alla Procura di Prato che ha avviato l’indagine, con l’accertamento della “gravissima violenza sessuale”. Non appena denunciato il fatto, i due detenuti sono stati divisi.

Il marocchino, con precedenti per violenza sessuale e maltrattamenti in famiglia, è stato spostato di cella all’interno del carcere di Prato, e nei suoi confronti è scattato un provvedimento di custodia cautelare per stupro.

Il cinese è stato trasferito nel carcere fiorentino di Sollicciano in regime di protezione. Le violenze in cella avvenivano probabilmente all’ora di pranzo, quando il braccio penitenziario era sorvegliato soltanto da un agente di polizia.

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