Erano pronti anche a scatenare una nuova sanguinosa faida con i rivali della Vanella Grassi, volevano prendere il potere su Melito, Mugnano e Scampia ma l’Antimafia ha fermato i sogni di gloria della nuova “Scissione”. In manette sono finiti i ras Ciro Mauriello, Pietro Caiazza detto “Pierino”, ed i fratelli Elia e Maurizio Cancello. Tutti erano affiliati da sempre al clan Amato-Pagano ma ultimamente erano entrati in forte contrasto tra loro.

Dall’inchiesta, che ulteriormente decimato la cosca dell’area nord dopo l’arresto di Rosaria Pagano, emerge infatti che che i destinatari del provvedimento di fermo, in aperta contrapposizione tra loro, aspiravano ad assumere e mantenere il ruolo primario e di stretta fiducia dei vertici del clan Amato Pagano, al fine di conservare soprattutto il controllo dei traffici illeciti nel settore della vendita all’ingrosso della cocaina nei comuni di Mugnano e Melito, il cui mercato ha rappresentato e rappresenta la principale fonte di sostentamento economico della compagine camorristica.

In questa nuova faida ed in questo clima di aperta contrapposizione armata sono state registrate diverse fibrillazioni dagli inquirenti. Tra esse si rileva l’omicidio di Di Rupo Luigi, giovane di Mugnano ritenuto vicino ai fratelli Cancello, consumato il 5 gennaio 2016 a Melito in un bar di via Po tra caramelle e dolciumi per l’Epifania, il ferimento del ras Caiazza Pietro, consumato il 18 maggio 2016 nel comune di Melito, e l’agguato consumato nel lotto G del quartiere di Scampia il 12 dicembre scorso in cui è stato ucciso Angrisano Francesco, elemento di spicco del camorristico clan della “Vinella Grassi.” Ieri però i 4 fermi sono stati convalidati e gli scissionisti emergenti sono finiti in carcere.

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