Pene inasprite per chi abbandona i rifiuti o li incendia. A preparare il testo di legge il ministro Orlando che lo presenterà nel prossimo consiglio dei ministri. Le norme però saranno temporanee cioè soltanto in questo periodo di forte emergenza. Nel caso in cui il decreto venga approvato chi si rende responsabili di reati contro l’ambiente rischia in galera sai tre ai sei anni.

 

Le contravvenzioni fino ad ora non hanno sortito gli effetti desiderati e non hanno debellato il fenomeno. Oggi si rischia la galera. Se a commettere il reato, poi, saranno titolari di imprese e responsabili di enti, la pena è aumentata di un terzo. I mezzi di trasporto invece saranno confiscati. E’ previsto poi il sequestro preventivo dell’area sulla quale i rifiuti sono stati abbandonati se questa è di proprietà dell’autore  o del compartecipe al reato, fatti salvi gli obblighi di bonifica o di ripristino dello stato dei luoghi.

 

Ma servirà? Chi controllerà che non vengano effettuati svernamenti abusivi o che si dia vita ai roghi? La Regione Campania ha stanziato 5 milioni di euro per le telecamere di videosorveglianza, ma chi controllerà gli schermi? Insomma il punto è sempre lo stesso: a cosa serve stanziare risorse, inasprire le pene se poi materialmente non ci sono i controllori? Si decide, si stanzia, ma sembrano solo palliativi. Di concreto per adesso non c’è nulla. Gli sversamenti e i roghi continuano indisturbati.

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