Morto Zgymunt Bauman, sociologo polacco di fama internazionale e teorico della società liquida. Le sue lucide riflessioni sul mondo contemporaneo hanno fatto storia. Così come i suoi aforismi e le sue citazioni, alcune tratte da Amore Liquido, una delle sue opere più celebri del 2003.

Zygmunt Bauman aforismi

  • “Chiamiamo “pulizia” la rimozione di ciò che è indesiderabile, il ristabilimento dell’ordine. “Pulizia” significa ordine.”
  • “Il fallimento di una relazione è quasi sempre un fallimento di comunicazione.”
  • Il progresso è diventato una sorta di “gioco delle sedie” senza fine e senza sosta, in cui un momento di distrazione si traduce in sconfitta irreversibile ed esclusione irrevocabile. Invece di grandi aspettative di sogni d’oro, il “progresso” evoca un’insonnia piena di incubi di “essere lasciati indietro”, di perdere il treno, o di cadere dal finestrino di un veicolo che accelera in fretta”.
  • “L’attenzione verso il corpo si è trasformata in una preoccupazione assoluta e nel più ambito passatempo della nostra epoca”.
  • “Ordine vuol dire la cosa giusta al posto giusto e al momento giusto. Sono i confini a determinare quali sono le cose, i luoghi e i momenti giusti”.
  • “Oggi, il modo con cui guadagniamo i mezzi per vivere, i valori della professionalità, la valutazione che la società dà alle virtù e ai successi, i legami intimi e i diritti acquisiti, tutto questo è fragile, provvisorio e soggetto alla revoca. E nessuno sa quando e da dove arriverà il colpo fatale. Mentre i nostri antenati sapevano bene che occorreva avere paura di lupi affamati o dei banditi sui cigli delle strade. Non è quindi l’astrazione a rendere i pericoli apparenza più gravi, ma la difficoltà di collocarli, e quindi di evitarli e di controbatterli”
  • “Colmare la distanza tra la realtà in cui viviamo e la nostre capacità di comprenderla non è un obiettivo che si raggiunge rapidamente. Lo choc è solo all’inizio”.

Zygmunt Bauman frasi celebri

  • “Ognuno di noi è artista della propria vita: che lo sappia o no, che lo voglia o no, che gli piaccia o no.”
  • “Nel dare forma alla nostra vita, siamo la stecca da biliardo, il giocatore o la palla? Siamo noi a giocare, o è con noi che si gioca?”
  • “Ci si sente liberi nella misura in cui l’immaginazione non supera i desideri reali e nessuno dei due oltrepassa la capacità di agire.”
  • “Ci si accorge delle cose, ponendole sotto la lente della contemplazione, quando esse svaniscono, vanno in rovina, iniziano a comportarsi stranamente o ti deludono in qualche altro modo”.
  • “Il sesso è stato tradizionalmente un’attività molto privata, riservata. E a questo deve forse la sua potente capacità di creare solidi legami tra le persone. Privandolo della sua riservatezza potremmo spogliarlo anche del potere di tenere uniti uomini e donne.”

Zygmunt Bauman citazioni wikiquote amore liquido

  • “Amarsi e rimanere insieme tutta la vita. Un tempo, qualche generazione fa, non solo era possibile, ma era la norma. Oggi, invece, è diventato una rarità, una scelta invidiabile o folle, a seconda dei punti di vista” (Amore liquido)
  • “Occorre meno tempo e fatica tanto per creare contatti quanto per romperli.
    La distanza non è un ostacolo al tenersi in contatto – ma il tenersi in contatto non è un ostacolo all’essere distanti.
    Gli spasmi della prossimità virtuale terminano, idealmente, senza strascichi e residui permanenti.
    La prossimità virtuale può essere interrotta, sia concretamente che metaforicamente: basta premere un pulsante.” (Amore liquido)
  • “Sembra che la conseguenza più feconda della prossimità virtuale sia la separazione tra comunicazione e relazione.
    Diversamente dalla prossimità topografica vecchio stile, essa non richiede che i legami siano già stabiliti, né ha come conseguenza necessaria di stabilirli.
    “Essere connessi” è meno costoso che “essere sentimentalmente impegnati”, ma anche considerevolmente meno produttivo in termini di costruzione e preservazione di legami.” (Amore liquido)
  • Tutti i punti di riferimento che davano solidità al mondo e favorivano la logica nella selezione delle strategie di vita (i posti di lavoro, le capacità, i legami personali, i modelli di convenienza e decoro, i concetti di salute e malattia, i valori che si pensava andassero coltivati e i modi collaudati per farlo), tutti questi e molti altri punti di riferimento un tempo stabili sembrano in piena trasformazione. Si ha la sensazione che vengano giocati molti giochi contemporaneamente, e che durante il gioco cambino le regole di ciascuno. Questa nostra epoca eccelle nello smantellare le strutture e nel liquefare i modelli, ogni tipo di struttura e ogni tipo di modello, con casualità e senza preavviso. (L’istruzione nell’età postmoderna: p. 159)
  • “Il successo nella vita di uomini e donne postmoderni dipende dalla velocità con cui riescono a sbarazzarsi di vecchie abitudini piuttosto che da quella con cui ne acquisiscono di nuove. La cosa migliore è non preoccuparsi di costruire modelli; il tipo di abitudine acquisito con l’apprendimento terziario consiste nel fare a meno delle abitudini. (p. 160)“
  • “I pericoli che temiamo più sono immediati e dunque è comprensibile che desideriamo rimedi anch’essi immediati: soluzioni «bell’e pronte» che diano sollievo sul momento, analgesici acquistabili anche senza prescrizioni mediche. [… ] ci infastidiscono le soluzioni che ci chiedano di prestare attenzione ai nostri difetti e misfatti, che ci impongano – socraticamente – di «conoscere noi stessi». (pp. 142 – 143)“
  • “Il terreno su cui poggiano le nostre prospettive di vita è notoriamente instabile, come sono instabili i nostri posti di lavoro e le società che li offrono, i nostri partner e le nostre reti di amicizie, la posizione di cui godiamo nella società in generale e l’autostima e la fiducia in noi stessi che ne conseguono. Il “progresso”, un tempo la manifestazione più estrema dell’ottimismo radicale e promessa di felicità universalmente condivisa e duratura, si è spostato all’altra estremità dell’asse delle aspettative, connotata da distopia e fatalismo: adesso “progresso” sta ad indicare la minaccia di un cambiamento inesorabile e ineludibile che invece di promettere pace e sollievo non preannuncia altro che crisi e affanni continui, senza un attimo di tregua. Il progresso è diventato una sorta di “gioco delle sedie” senza fine e senza sosta, in cui un momento di distrazione si traduce in sconfitta irreversibile ed esclusione irrevocabile. Invece di grandi aspettative di sogni d’oro, il “progresso” evoca un’insonnia piena di incubi di “essere lasciati indietro”, di perdere il treno, o di cadere dal finestrino di un veicolo che accelera in fretta. (da Modus vivendi, Laterza, 2008)”
  • “Le frontiere, materiali o mentali, di calce e mattoni o simboliche, sono a volte dei campi di battaglia, ma sono anche dei workshop creativi dell’arte del vivere insieme, dei terreni in cui vengono gettati e germogliano (consapevolmente o meno) i semi di forme future di umanità.”
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