Sono uscite le tracce della terza prova dell’esame di abilitazione forense. Dopo la prova di Diritto Civile e la seconda prova di Diritto Penale, di cui abbiamo fornito anche le soluzioni, oggi i candidati dovranno redigere un atto giudiziario.

I candidati dovranno svolgere la terza prova in 7 ore dal momento della dettatura del tema. Le tracce sono due: atto giudiziario di diritto civile e atto giudiziario di diritto aimministrativo.  La materia, come accennato, dovrà essere scelta dal candidato tra il diritto privato, il diritto penale e il diritto amministrativo. Vediamo nel dettaglio le tracce di diritto civile e amministrativo.

  • Traccia atto giudiziario di diritto civile

Con accordo di separazione coniugale omologato nel marzo 2016, Caio, sul presupposto che il reddito familiare prima della separazione ammontasse ad euro 500 mensili e che quello suo personale ad euro 3.200 mensili, si è impegnato a corrispondere a Sempronia un assegno mensile di euro 1.600 per il mantenimento del figlio della coppia, Caietto, nonché a trasferire a quest’ultimo senza ricevere alcun corrispettivo la piena ed intera proprietà dell’unico immobile di cui è proprietario. L’accordo tra i coniugi prevede, inoltre, che Caietto continui a vivere insieme alla madre presso altro appartamento di proprietà di quest’ultima che fino alla data della separazione aveva costituito l’abitazione coniugale. Tizio, che vanta nei confronti di Caio un ingente credito in forza di rapporti commerciali intercorsi con il predetto nell’anno 2015, venuto a conoscenza di tale trasferimento di proprietà avvenuto nel settembre 2016, e ritenendo che lo stesso possa pregiudicarlo, si reca dal proprio legale di fiducia per conoscere se sono concretamente esperibili delle azioni a tutela del proprio credito. Il candidato, assunte le vesti d difensore di Tizio rediga l’atto giudiziario ritenuto più utile alla difesa degli interessi di Tizio.

  •  Traccia atto giudiziario di diritto amministrativo

In data 23 aprile 2016, Tizio aliena a Caio un immobile di interesse storico-artistico (ritualmente dichiarato) di sua proprietà al fine di ottemperare all’obbligo di legge. Lo stesso trasmette alla competente soprintendenza, con lettera raccomandata ricevuta in data 02 maggio 2016, copia autentica del contratto di compravendita. Il Ministero per i beni e le attività culturali, senza comunicare l’avvio di procedimento agli interessati, esercita il diritto di prelazione sull’immobile con provvedimenti del 25 ottobre 2016, nel quale dopo aver affermato la sussistenza dei presupposti di legge per l’applicazione del termine di legge di 180 giorni (non avendo Tizio effettuato la prescritta denuncia di alienazione) si limita a fare generico riferimento all’interesse storico-artistico dell’immobile stesso. Tale provvedimento viene consegnato all’ufficio notificatorio il 26 ottobre 2016 e notificato alle parti del contratto in data 4 novembre 2016. Caio, preoccupato di perdere la proprietà del predetto immobile, si reca dunque da un legale al quale, dopo aver esposto i fatti sopra detti, rappresenta che Tizio, nel trasmettere alla Soprintendenza copia del contratto di compravendita, aveva comunque indicato il domicilio in Italia di ciascuna delle parti contraenti. Il candidato, assunte le vesti del legale di Caio, rediga l’atto ritenuto più idoneo alla tutela delle ragioni del proprio assistito, illustrando le problematiche sottese alla fattispecie in esame.

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