Novantamila euro di debito a fronte di un prestito di 33 mila. Violenze, vessazioni, cambiali firmate dinanzi ad uno dei gregari del clan. E poi umiliazioni. Alla fine, allo stremo, ed impossibilitato ad andare oltre la vittima si è rivolta ad un’associazione antiracket che ha allertato i carabinieri della Compagnia di Giugliano.

I militari dell’arma guidati dal capitano Antonio De Lise, hanno dato vita subito alle indagini fin quando non sono intervenuti arrestando l’usuraio in flagranza di reato mentre a casa dell’imprenditore chiedeva ancora soldi. Il prestito qualche mese fa. Il commerciante da tempo non riusciva più a pagare i fornitori. Un problema di grossa entità venuto a galla qualche tempo fa. Con l’acqua alla gola, pieno di debiti, con altri commercianti che giorno dopo giorno pressavano per ottenere i loro soldi, la vittima non ha potuto fare altro che rivolgersi ad un usuraio, commerciante a sua volta.

Lo strozzino, senza batter ciglio, gli concede i  33 mila euro. L’uomo respira, ma da quel giorno iniziano le sue vicissitudini. Il prestito ha un tasso del 3% ed arriva giorno dopo giorno a 90 mila euro. Un costo esorbitante che il commerciante non è più riuscito più a sostenere. Di lì hanno inizio le minacce. Tanti gli episodi. La vittima racconta di essere stato oggetto di vessazioni dingo tipo. Violenze, pistole puntate al volto, umiliazioni, firma di cambiali. Insomma mesi di frustrazioni per la vittima che si è liberata da quel cappio al collo che lo soffocava da tempo.

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