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Roghi zero, questo l’obiettivo della task force. Stamattina a Giugliano il vice prefetto Donato Cafagna, i commissari prefettizi del comune di Giugliano, i rappresentanti dell’Esercito italiano, dei carabinieri, della polizia, dell’Arpac e dei vigili del fuoco, hanno fatto il punto della situazione sull’emergenza roghi tossici.

 

La riunione di coordinamento è stata proficua. Ma in realtà la cosiddetta stagione dei roghi tossici è iniziata solo adesso e a testimoniarlo è il colonnello dell’Esercito Vincenzo Lauro: “Il fenomeno è in preoccupante crescita. Abbiamo rilevato un aumento di roghi in questo periodo. Registriamo però anche una crescita sostanziale riguardo la collaborazione dei cittadini che denunciano e segnalano”.

 

“Stiamo organizzando un’alternanza di servizi -spiega il vice prefetto Donato Cafagna – Un’alternanza tra esercito e forze dell’ordine in modo da garantire un maggiore controllo sul territorio, in particolare Giugliano. Le attività devono essere integrate anche con la polizia municipale. Il nostro obiettivo principale è Masseria del pozzo  e zona mare dove c’è la maggiore concentrazione di roghi tossici. L’abbandono di rifiuti ad oggi avviene solo in una ventina di posti. L’anno scorso erano 65. La raccolta differenziata aiuta”.

 

Incredibile però come la prefettura non utilizzi le attrezzature dell’esercito come i droni e gli elicotteri per controllare il fenomeno. Dall’esercito fanno sapere: “Se non ne fanno richiesta noi non possiamo intervenire”. Cafagna invece risponde: “E’ un aspetto nuovo. Sicuramente cercheremo di usare ogni risorsa per poter elevare il livello di contrasto ai roghi. Ne farò richiesta”.

 

I rappresentanti del tavolo istituzionale hanno poi incontrato le associazioni del territorio l’E.c.o della Fascia Costiera con Lucia De Cicco e l’associazione Terra dei Fuochi con Angelo Ferrillo. “Abbiamo richiesto ronde notturne – dice De Cicco – Noi possiamo girare quanto vogliamo, a volte vediamo le colonne di fumo ma non riusciamo a segnalare perché non sappiamo dove sono. C’è bisogno di maggiore controllo perché il fenomeno è più che vivo e vegeto”.

 

 

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