L’attenzione è concentrata tutta su Luca, fratello di Vittorio Materazzo, l’ingegnere ucciso a Napoli qualche giorno fa. Per adesso secondo le ricostruzioni degli investigatori l’assassino avrebbe messo in atto l’intero omicidio in soli tre minuti e qualche manciata di secondi in più.

Il tempo di uccidere l’uomo, correre via per alcuni viali bui di corso Vittorio Emanuele, cambiarsi in un vicoletto scuro, gettare abiti insanguinati, pulirsi con un asciugamano e correre in qualche locale costruirsi un alibi. Le forze dell’ordine si concentrano quindi su questa scena e questa dinamica.

Luca intanto non ci sta e respinge con forza le accuse che gli vengono rivolte. Per adesso, è bene chiarirlo, è solo indagato. Alcune sue ricostruzioni non convincono come i tagli sulle mani, secondo lui, provati da alcuni coltelli mentre era in casa a lavare i piatti. Sarà l’esame del Dna e degli elementi ritrovato sul corpo dell’ingegnere, colpito da più di 30 coltellate, a chiarire forse di più quanto accaduto.

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