Evasi stanotte dal carcere di Rebibbia. Sono tre. Uno di loro era in carcere per omicidio e avrebbe finito di scontare la pena nel 2041. Gli altri due evasi erano stati condannati uno per tentato omicidio e l’altro per sfruttamento della prostituzione. A quanto sembra i detenuti sarebbero tre uomini di nazionalità albanese. Il personale mentre effettuava i controlli di routine ha notato un lenzuolo appeso al muro di cinta – garitta 3 lato Tiburtina- lo stesso posto dove già evasero altri detenuti.  Stanotte sono stati portati nel carcere di Rebibbia anche i detenuti del carcere di Camerino colpito dal terremoto.

La triplice evasione  si è verificata stamattina tra le 6 e le 6.15. I tre, da quanto è possibile ricostruire, sono fuggiti segando le sbarre della cella, che si trova al piano terra della struttura carceraria, e hanno appeso una maglietta per coprire il varco realizzato nell’inferriata. Nei letti avevano sistemato delle sagome di cartone per aggirare i controlli. Quindi hanno raggiunto il muro di cinta e si sono calati con delle lenzuola annodate tra loro e con dei bastoni, probabilmente dei manici di scopa.

Gli evasi Si tratta, spiega una nota del Dap, di Basho Tesi, 35 anni, ergastolano; Pere Ilir, 40 anni, definitivo con fine pena 2041; Hasanbelli Mikel, 38 anni, definitivo con fine pena 2020. I tre erano assegnati al reparto G9, circuito media sicurezza. «Dai primi accertamenti i sistemi di allarme combinati erano funzionanti», precisa il Dap. «Si stanno espletando approfondite verifiche sui compiti di controllo della sicurezza interna individualmente assegnati – continua il Dap -, nonché sulla legittimità del provvedimento di trasferimento intra regionale di uno degli evasi, adottato da un funzionario del Provveditorato regionale.

Fonte: Il Mattino

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