Uno stadio da recuperare. Parte la mobilitazione popolare per il recupero dal degrado dello stadio De Cristofaro. Lo stadio è in uno stadio di completo abbandono, vandalizzato e danneggiato, il manto erboso distrutto. I danni alla struttura sono ingenti e, stante l’incuria e l’abbandono, aumentano col passare delle settimane. Un dato questo che fa gridare allo scandalo ed ha spinto associazioni, comitati civici ed anche alcuni gruppi delle tifoserie a scendere in piazza con proteste e raccolte firme. Ad iniziativa dell’Associazione Giugliano Bene Comune e dell’Associazione tifosi Kuman Club, al motto di “Stadio De Cristofaro bene comune”,sabato e domenica e per il tutto il mese di Maggio partirà una raccolta firme per recuperare la struttura per renderla nuovamente fruibile. “Non è possibile lasciare nel degrado più completo una struttura moderna costata alcuni milioni di euro –accusa Giuseppe D’Alterio, presidente dell’Associazione Giugliano Bene Comune-. E’ necessario che i commissari intervengano immediatamente per recuperare quella struttura e restituirla alla città, non solo per le scuole calcio, ma anche per i tanti sportivi della città che utilizzavano e potrebbero continuare a farlo la pista di atletica per allenarsi. Più si va avanti e maggiori risorse saranno necessarie per il ripristino dello stadio. Vanno invece immediatamente stimati i danni e gli interventi indispensabili per il ripristino della struttura, provvedendo ad affidare i lavori in tempi celeri,in modo da poter completare i lavori nel più breve tempo possibile, per poter consentire un utilizzo dello stadio già dal prossimo autunno”. Per i gruppi di tifosi della città lo stadio è necessario per consentire al calcio giuglianese di rinascere. “La squadra di calcio locale non hanno la possibilità di allenarsi e giocare le partite nel campionato di eccellenza Campana perché non ha uno stadio in cui giocare –denuncia Rino Pezzurro, del Kuman club- pertanto Il Giugliano calcio e i suoi tifosi ogni domenica sono costretti ad emigrare nei paesi vicini. E’ assurdo avere una struttura come il De Cristofaro a disposizione e non poterla utilizzare. Ancor più grave, consentire che versi in un simile stato di abbandono”.

Comunicato Stampa

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