Lotta ancora tra la vita e la morte Ciro Esposito, il tifoso napoletano colpito alla colonna vertebrale e ricoverato all’ospedale Villa San Pietro di Roma. Il 27 enne, che lavora in autolavaggio ed è residente a Scampia, è il nipote di Vincenzo Esposito, residente a Marano e noto negli ambienti politici cittadini. “Il ragazzo è in fin di vita – racconta Esposito – Ciro è il figlio di mio fratello, un ragazzo perbene e lavoratore. Siamo arrivati qui a Roma per stare vicino alla famiglia in questo difficilissimo momento”. E ancora, dalla sua pagina facebook: “Quando si è disinformati dai media si pontifica sul nulla; quando si è dentro la notizia ti monta la rabbia. Un giovane lavoratore, mio nipote, viene sparato senza motivo da un ultras della Roma”.

A parlare, dalle pagine del Mattino, è anche il cugino di Ciro, Mimmo Pinto, presente ieri a Roma. “Eravamo arrivati a Roma con due auto – dice – con un gruppo di amici che solitamente segue le trasferte del Napoli. Siamo stati anche a Liverpool e Manchester. Eravamo in dieci, abbiamo parcheggiato seguendo i percorsi obbligati. Ci stavamo avviano a piedi verso lo stadio. Per noi doveva essere una festa, avevamo con noi anche i casatielli e la frittata di maccheroni, quando da un vivaio è uscito un energumeno che, quando ha capito che eravamo tifosi del Napoli, ha cominciato anche a sparare”.

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