Marano. Nelle prime ore della mattinata odierna, i militari della Guardia di Finanza appartenenti al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria di Roma e al Nucleo di Polizia Tributaria di Napoli hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Napoli su richiesta di questa Direzione Distrettuale Antimafia.

L’ordinanza riguarda nove persone: tre sono state tradotte in carcere, quattro sottoposte agli arresti domiciliari e altre due sono state colpite dal divieto di dimora nelle province di Napoli e Caserta.

I destinatari delle misure sono stati ritenuti gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di concorso esterno in associazione camorristica, reimpiego ed · intestazione fittizia di quote societarie, con l’aggravante specifica della finalità mafiosa, in quanto commessi per realizzare importanti operazioni finanziarie ed immobiliari a vantaggio del clan camorristico dei POLVERINO.

Uno dei sottoposti a custodia è Carlo SIMEOLI (classe 1964), imprenditore edile facente parte dell’omonimo gruppo familiare/imprenditoriale di Marano di Napoli. Carlo SIMEOLI è il genero di Angelo SIMEOLI (cl. ’42 detto “bastone”): quest’ultimo era già stato colpito da misure cautelari personali e di sequestro dei beni, per aver gestito un vasto gruppo societario nel settore edile operante nelle province di Napoli e Caserta, utilizzato per riciclare i proventi illeciti generati dal clan camorristico dei POLVERINO.

Secondo quanto ritenuto dal GIP, le indagini hanno portato alla luce una fitta rete di relazioni personali e affaristiche tra Carlo SIMEOLI ed alcuni professionisti napoletani, tra cui i fratelli Giovanni, Andrea e Luca DE VITA, commercialisti; Roberto IMPERATRICE, noto imprenditore operante nel settore della ristorazione.

Le intercettazioni e le indagini finanziarie, costituite da approfonditi esami di natura documentale e bancaria, hanno evidenziato come i citati professionisti e imprenditori, pur conoscendo perfettamente i gravi trascorsi giudiziari della famiglia SIMEOLI, prestanome di un clan camorristico, abbiano comunque agevolato;tverso mirate interposizioni societarie e complesse operazioni di riciclaggio, la realizzazione di una serie di investimenti immobiliari gestiti da diverse società direttamente e/o indirettamente riconducibili a Carlo SIMEOLI.

In particolare, secondo quanto ricostruito nel provvedimento, gli indagati hanno posto in essere una serie di operazioni d’intestazione di fittizia, aventi ad oggetto quote societarie, dissimulando gli effettivi rapporti d’interesse tra i soci di fatto, al fine specifico di sviare il corso dei procedimenti penali relativi alle operazioni societarie del gruppo Simeoli. Tali operazioni d’intestazione sono state a volte registrate “in diretta” durante la loro concertazione da parte dei professionisti del gruppo, grazie alle intercettazioni ambientali.

Tra le società oggetto di attenzione investigativa vi sono la Holding Project S.r.l., l’Immobiliare Belvedere S.p.a., la GE.KO Costruzioni s.r.l., la G.S.I. S.r.l., la Rossotramonto S.r.l. e la Due! Village CS S.r.l.. Tra le iniziative imprenditoriali finalizzate al riciclaggio assumono particolare rilievo la costruzione di un centro sportivo con annessi 120 box auto per un valore complessivo stimabile in più di dieci milioni di euro, nel quartiere Vomero di Napoli (i cui lavori sono stati peraltro bloccati per violazioni di natura urbanistica) e quella di un centro commerciale di notevoli dimensioni a Zumpano (CS), con annesso cinema multisala.

Sono state altresì eseguite molteplici perquisizioni presso abitazioni e società riconducibili agli arrestati nonché presso vari soggetti, a vario titolo interessati dalle indagini o vicini agli indagati, per acquisire ulteriori elementi probatori.

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