Napoli. La Squadra Mobile di Napoli ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip di Napoli, nei confronti di 3 persone per l’omicidio di Pietro Esposito, detto Pierino, considerato esponente di vertice del clan camorristico Esposito-Genidoni, ucciso a Napoli il 14 novembre 2015 in piazza San Vincenzo alla Sanità. Determinante, per le indagini coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, il contributo del collaboratore di giustizia Carlo Lo Russo, mandante e organizzatore dell’agguato.

Lo Russo, già detenuto per l’omicidio di Pasquale Izzi commesso in via Janfolla lo scorso 29 marzo, ha fatto luce sull’omicidio di Esposito, boss della Sanità con il quale era entrato in contrasto all’indomani della sua scarcerazione nel luglio scorso. Motivo scatenante del delitto, una delle cosiddette «stese», organizzata da Pierino Esposito e dal suo gruppo di giovani nel territorio di Miano.

Nel corso dell’agguato fu ferito anche un dipendente di un pub che si trovava in piazza durante l’orario di lavoro, intento a riporre la spazzatura in un cassonetto. Le dichiarazioni del capoclan, oggi collaboratore di giustizia, hanno trovato «plurimi riscontri» in quelle della sua compagna, che ha procurato l’appoggio ai killer nel quartiere Sanità e li ha poi ospitati dopo l’omicidio nella sua abitazione. L.C., uno dei tre destinatari dell’ordinanza è considerato il killer del clan Lo Russo, già colpito da due ordinanze di custodia cautelare; C.P. è detenuto in regime di 41 bis mentre R.D.S. è stato di recente arrestato dalla Squadra Mobile per rapina.

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