Napoli. Due morti ammazzati e una gambizzazione. E’ il tragico bilancio del ritorno della camorra a Napoli dopo la “pausa” estiva. E’ faida aperta su più fronti. Dopo gli omicidi di Vittorio Vastarello e Flavio Salzano, il primo ucciso al Cavone e il secondo a Ponticelli, questa mattina a essere raggiunto da diversi proiettili è stato Vincenzo Lausi, 34enne pluripregiudicato. I colpi lo hanno raggiunto alle gambe mentre si trovava all’interno del bar “La brasiliana” di piazza Sanità, dove stava facendo colazione.

Centro Storico. Tre episodi apparentemente slegati. Eppure la gambizzazione di Lausi e l’omicidio di Vastarello – dichiarato clinicamente morto ma di fatto ancora in vita – sono da inquadrare nell’ambito dello stesso quadro di fibrillazioni criminali che riguardano il centro storico. Azzerati i Lo Russo, decapitati i Genidoni – Esposito e anche i Vastarella pare che, o meglio è quasi una certezza, ci sia una sorta di vuoto di potere nella gestione del traffico di droga. L’ipotesi accreditata presso gli inquirenti e gli investigatori è che si stia facendo avanti la “paranza dei bambini”, disposta a tutto pur di conquistare il potere. Giovani agguerriti e affamati di soldi, privi di una gerarchia criminale vera e propria.

Zona est. Diverso lo scenario camorristico nella zona est di Napoli, dove è stato freddato in un’auto Flavio Salzano. Salzano era considerato un capopiazza alle dipendenze dei ‘fraulella’, i D’Amico. Il 29enne pare però avesse fatto carriera, tanto poi da passare nelle fila del clan dei De Micco, di cui era divenuto un esponente di spicco.  Forse proprio questo passaggio alla cosca rivale è stato letto come un tradimento e gli è costato la vita. Il suo omicidio rientrerebbe dunque nell’ambito della faida di camorra tra i D’Amico e i De Micco alleati con i Cuccaro-Aprea di Barra.

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