Pimonte. “Non avrei mai voluto che questi fatti accadessero nel mio Comune. Vivo questo momento come un fallimento delle istituzioni”, sono queste le parole con cui l’assessore del piccolo comune del napoletano si esprime riguardo alla vicenda della giovanissima ragazzina (15enne) vittima di violenze e ricatti da parte di un gruppo di adolescenti che avrebbero abusato di lei, del suo corpo e della sua giovane età per mesi (LEGGI). “Per me, il ritardo con cui la ragzza ha raccontato l’accaduto, denuncia la scarsa fiducia che aveva nelle istituzioni” prosegue l’assessore, esprimendo in tale modo anche l’amarezza provata per l’accaduto.

Gli aggressori, tutti minorenni, sono stati rintracciati e arrestati e dopo gli arresti degli aggressori, sono emersi particolari che sono serviti agli inquirenti a chiarire la dinamica dei fatti. Si racconta che tutto sia iniziato con una richiesta d’amicizia su Facebook, noto social network, ed abbia preso poi con il tempo una brutta piega. Il “fidanzatino” della vittima, l’avrebbe infatti invitata a partecipare a delle riunioni di gruppo con altri coetanei, che hanno poi preso caratteri diversi.

La vittima racconta: “All’inizio lui mi faceva delle cose, poi mi ha portato in una casa dove anche gli altri mi facevano delle cose”, quanto testimoniato dalla ragazza è stato confermato dalle visite del pediatra dello sportello rosa dell’ospedale S.paolo, il cui ruolo, in una situazione del genere, risulta essere molto delicato, infatti alla giovane vittima non resta che dimenticare l’incubo, aiutata dall’affetto dei genitori e dagli assistenti sociali.

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