Napoli Ancora una notte di tensione tra i vicoli bui del rione Sanità. Nell’anno e mezzo in cui si è sviluppata la guerra tra i Lo Russo, spalleggiati dai Vastarella, e gli Esposito del ras Pietro detto “Pierino”, i raid armati a scopo punitivo e intimidatorio si sono susseguiti a ritmo costante.

Così come le sparatorie, appena diventava buio, contro le serrande dei negozi chiusi. Ieri, dopo un periodo di tregua, una nuova “stesa” tra i vicoli della Sanità. Nella notte tra giovedì e venerdì quattro uomini a bordo di due scooter hanno esploso dei colpi di pistola in via Vico Santa Maria della Purità. Dopo la dimostrazione di forza sul posto sono giunte le forze dell’ordine che hanno rinvenuto sei bossoli di pistola.

I colpi però esplosi in aria potrebbero essere molti di più. Ora gli investigatori stanno cercando di ricostruire la dinamica dell’azione intimidatoria. Per ora si punta a capire il tragitto messo a segno dai pistoleri per poi poter identificare il commando di morte.

La situazione al rione Sanità è sempre più complicata. Dal clamoroso attacco subito nel circoletto alle Fontanelle all’attuale controllo sugli affari illeciti nel quartiere senza avversari, i Vastarella sono stati capaci non solo di superare lo choc per i due morti, ma di tessere tele e alleanze per non rischiare più agguati, almeno in casa. Così si è formata la triade, oggetto di recentissime informative delle forze dell’ordine, al comando nel rione Sanità: Vastarella-Savarese-Mauro. Mentre i tre gruppi nemici del 2016, i Genidoni-Esposito, gli Esposito e i Mallo, sono in grave crisi per gli arresti a raffica che li hanno colpiti.

Così, quella che pareva una sconfitta irrimediabile si è trasformata in una vittoria di camorra. Fermo restando, però, che vincitore è stato soprattutto lo Stato: con le operazioni portate a termine da polizia e carabinieri, molti affiliati sono finiti in manette e indubbiamente nel complesso la malavita è meno forte. Dunque, ancora una volta nel quartiere caro a Totò gli equilibri si sono mostrati fragili. Sembrava un colpo da kappaò l’attacco del 22 aprile scorso alle Fontanelle, con la morte di Raffaele Vastarello (con la “o” finale per un errore anagrafico) e del cognato Salvatore Vigna e il triplice ferimento di altrettanti appartenenti alla famiglia.

Invece lo storico clan Vastarella, contrapposto negli anni novanta e duemila in due fasi ai Misso, si è ripreso e ha riconquistato potere tra i vicoli. Le attività illecite sono le solite: traffico di droga, soprattutto radicato sul territorio, ed estorsioni. A sostegno della tesi della triade di camorra nel rione Sanità che al momento non avrebbe avversari, gli investigatori portano come esempi diverse circostanze: a cominciare dall’assenza di “stese” serali e notturne per finire al clima meno teso che si respira in certi ambienti.

La storia della malavita organizzata alla Sanità è piena di cambiamenti, ma ha quasi sempre avuto una caratteristica: la divisione in due blocchi: è stato così per decenni con la contrapposizione tra i Misso del boss Giuseppe “”o nasone” (oggi collaboratore di giustizia) e i Vastarella e anche adesso sostanzialmente è così, ma con protagonisti parzialmente diversi.

fonte: Il Roma

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