Marano. Se i fondi Più Europa da un lato sono stati una vera e propria panacea per il Comune, dall’altro sono diventati anche un autentico problema, perché, in passato, sarebbero stati distribuiti con un senso che sfugge. Alla fine, dalle asfittiche casse dell’ente son dovuti uscire tantissimi soldi per rimediare ad errori e forse a volute dimenticanze, in quanto non potevano certamente essere rendicontati a Bruxelles. Questa volta i fatti riguardano parte dei fortunati impiegati dell’area Ambiente e Patrimonio per i quali, nel 2010, Babbo Natale arrivò un po’ in anticipo. Con determina dirigenziale del 6 dicembre 2010, infatti, 12 persone si divisero più di 11mila euro. Tutto ebbe origine, come è scritto nel corpo della determina stessa, quando, a maggio 2010, con delibera di giunta 68, veniva costituito l’Ufficio Più Europa, nel cui organico rientrava anche l’Unità di primo livello, rappresentata dal dirigente dell’epoca dell’Area Ambiente e Territorio. Di conseguenza, venne previsto, nel Fondo di produttività, un importo di 22mila918,55 euro destinato alle attività di assistenza al progetto “Più Europa”. Il primo interrogativo che viene alla mente è perché elargire questi soldi se, all’epoca, non era stato firmato alcun accordo di programma con la Regione, e non si conosceva l’importo esatto assegnato a Marano e i progetti da finanziare? Che tipo di controllo avrebbero dovuto effettuare i numerosi componenti del pool di tecnici e impiegati, visto che non c’era ancora nulla da rendicontare a Bruxelles?

di Mimmo Rosiello

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