I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata hanno dato oggi esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale del Riesame di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di Ciro Grieco (nella foto), 52enne (già detenuto per altra causa presso la Casa Circondariale di Sulmona), ritenuto responsabile di omicidio premeditato, porto e detenzione illegale di armi, con l’aggravante delle finalità mafiose.

L’indagine, condotta dal giugno 2015 al maggio 2016, ha consentito di individuare nell’odierno indagato uno degli esecutori dell’omicidio di Salvatore Esposito, alias “Lulluccio”, avvenuto il 30.07.1993 in Ercolano (Na), evento omicidiario tra i più cruenti della faida di camorra che ha insanguinato le strade di Ercolano fino ad oggi.

La vittima infatti, reggente dell’associazione camorristica Esposito/ Del Prete/Iacomino (operante in Ercolano e zone limitrofe), il giorno dell’omicidio era testimone di nozze di un affiliato al suo stesso clan, Lucio Di Giovanni (alias “o’ lucio”, ucciso anni dopo in altro agguato di matrice camorristica) quando, mentre assisteva al tradizionale taglio del nastro da parte della sposa (sorella di altro affiliato al medesimo sodalizio criminoso), venne sorpreso dai sicari mescolati tra la folla, che gli esplosero contro 8 colpi di arma da fuoco a distanza ravvicinata, stramazzando al suolo alla presenza del figlio minore.

Proprio tale delitto era maturato, secondo le indagini, nell’ambito della lotta armata nella “città degli scavi” tra il predetto sodalizio criminoso contrapposto al clan Ascione, per la spartizione delle attività illecite in città. Nonostante l’omicidio fosse avvenuto alla presenza di numerose persone, nessuno dei presenti aveva fornito dichiarazioni utili alle indagini e solo grazie al contributo offerto dai collaboratori di giustizia si è potuto, anni dopo, far luce su questo delitto.

Nei confronti del soggetto destinatario di tale misura, il Nucleo Investigativo di Torre Annunziata ha già eseguito plurimi provvedimenti restrittivi, finanche per reati omicidiari. Infatti l’indagato di spicco del clan Falanga (all’epoca dei fatti alleato con il clan Ascione, specie per lo scambio di sicari), risulta condannato per essere l’esecutore materiale dell’omicidio di Gaetano Di Gioia, avvenuto il 31 maggio 2009 a Torre del Greco.

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