MUGNANO. Lunedì siamo intervenuti al Consiglio comunale di Mugnano per portare le ragioni del progetto “Jesce sole” e siamo stati costretti ad assistere ad uno spettacolo veramente triste e desolante.

Da un lato noi che abbiamo parlato di democrazia partecipata, di recupero dal basso degli spazi abbandonati, di un modo diverso di fare politica, di lavoratori, disoccupati, studenti e giovani che con entusiasmo, impegno, fatica fisica e amore stavano trasformando un luogo abbandonato, l’ex Ritiro del Carmine, in spazio pubblico di incontro, socialità, aggregazione, confronto, cultura. Dall’altro un dibattito assurdo sui gettoni di presenza lontano anni luce dai problemi delle persone e dalla realtà.

Seppur in un clima surreale noi abbiamo comunque ribadito i punti cardine del nostro progetto:
• La Necessità di un luogo di aggregazione e di socialità, dove sperimentare nuove forme di mutalismo e solidarietà, individuato nell’ex Ritiro del Carmine;
• La volontà di mettere in campo una serie di attività sociali e culturali, tutte gratuite e senza alcun scopo di lucro, accessibili a tutti e tutte;
• L’ assoluta autonomia politica del progetto che si basa sui concetti di democrazia dal basso e partecipazione attiva che danno vita all’autogestione del progetto mediante assemblee popolari.

Sulle nostre esigenze e su quelle che sono state le questioni da noi poste abbiamo sentito solo le solite chiacchiere prima che il dibattito si spostasse su questioni tecniche che come sempre non centrano il punto. Di fatto prendiamo atto che, allo stato attuale, non sembra essere più una priorità del Sindaco e dell’Amministrazione tutta l’immediata riapertura della struttura che – grazie ai lavori condivisi e già in corso – potrebbe essere già utilizzabile parzialmente.

Dunque nessuna risposta all’immediata necessità di un’intera comunità a far partire da subito il progetto e con esso le attività sociali e culturali previste. Ravvisiamo con rammarico che, nonostante i percorsi di gestione condivisa dei beni pubblici sia a Mugnano che a Napoli degli ultimi anni, c’è un enorme ritardo di gran parte della classe politica territoriale rispetto ai cittadini e ai comitati, per i quali l’unico modello possibile da perseguire è quello della gestione partecipata dei beni pubblici, delle ville comunali e dell’ex ritiro del Carmine. Noi andremo per la nostra strada con determinazione, confortati anche dalle centinaia di firme già raccolte in appoggio al nostro progetto, per costruire, tutti insieme, un modello di società diverso. Lo faremo con le nostre pratiche di democrazia dal basso.

Lo faremo in ogni spazio pubblico da far rivivere.
Non si può impedire al sole di uscire.

Il Progetto “Jesce Sole”

continua a leggere su Teleclubitalia.it
resta sempre aggiornato con il nostro canale WhatsApp