Napoli. Emergono nuovi inquietanti dettagli sulla latitanza del boss Marco Di Lauro, il “fantasma” ricercato da 12 anni. Come raccontano i pentiti, tra cui Rosario Guarino, uno dei ras della Vanella-Grassi, denonimato “Joe Banana”, il figlio di Paolo Di Lauro si nasconde in provincia di Napoli, cambia spesso nascondiglio e comunica con l’esterno attraverso dei pizzini, in perfetto stile mafioso, come faceva Bernardo Provenzano.

Nessun cellulare e nessuno computer, dunque. Così come rivela oggi il quotidiano Il Roma, Marco Di Lauro fa di tutto per non lasciare tracce. Tanto che, dai suoi affiliati, pretenderebbe la “bonifica” di tutti i nascondigli che di volta in volta utilizza per sfuggire alle forze dell’ordine. Ora, a 32 anni, dopo 12 anni di latitanza, è uno dei principali boss e punti di riferimento della camorra partenopea.

Per dare forma e consistenza a questo fantasma, le forze dell’ordine hanno elaborato intanto anche un nuovo identikit, disegnando un volto che sia diverso da quello che lo ritrae ventenne sui giornali di mezza Italia. La caccia al “fantasma” continua.

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