Giugliano. Un’intera città sotto choc. Giugliano si sveglia questa mattina con una delle più grosse inchieste sullo smaltimento illecito di rifiuti nella sua storia. 15 arresti e 39 persone indagate dalla Procura di Napoli. Agli arresti domiciliari sono finiti anche imprenditori notissimi, come Enrico Micillo, Massimo Capuano, Biagio Illiano.

Enrico Micillo, titolare della società che gestisce le cave, la Eu. Sa. Edilizia S.R.L., insieme a Massimo Capuano e Pianura Gennaro, appartiene ad una storica famiglia di proprietari terrieri di Giugliano. Molto stimato, considerato da tutti un persona perbene ed un serio professionista. Il suo arresto e il suo coinvolgimento nell’inchiesta è stato un fulmine a ciel sereno per il mondo dell’imprenditoria giuglianese.

Il suo nome, nei giorni scorsi, era però stato tirato in ballo anche dal pentito Nunzio Perrella, ma solo perché alcuni terreni, dove secondo il boss di Pianura sarebbero stati sversati dei rifiuti tossici dell’Italsider, erano di sua proprietà. “C’è un terreno, mai sequestrato – dichiarò Perrella al Fatto Quotidiano lo scorso marzo – che è una vera e propria discarica abusiva dove sono stati smaltiti i liquidi dell’Italsider e altri rifiuti tossico-nocivi provenienti dalla Lombardia. Noi anni fa dovevamo realizzare una lottizzazione, la proprietà dei terreni era della famiglia Micillo (Filippo, Enrico). Oggi quelle costruzioni ci sono, 250 abitazioni”.

Ad ogni modo, è bene ribadirlo, Enrico Micillo al momento sarebbe ai domiciliari per una questione legata a rifiuti edili e imprecisioni nei formulari del tutto slegata al momento dalle dichiarazioni di Perrella e frutto di una denuncia anonima legata alla qualità dei materiali acquistati.

 

 

 

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