Napoli. Era un personaggio noto alle forze dell’ordine. E anche alla criminalità locale. Il suo nome rimbalzò per la prima volta sui giornali per uno scippo commesso nel 2004 a soli 25 anni. Il colpo fu commesso insieme a Ciro Perrella, all’epoca 22enne.

Arrestati dai «falchi» della polizia, finirono davanti al giudice. La notizia fece scalpore perché i due, durante il processo, si dichiararono di essere pentiti. Come riporta Il Mattino, disse Maietta: «Sono pentito. Chiedo di poter risarcire la signora alla quale ho rubato la borsa e che si è fatta male durante la rapina».

Ma il pentimento, a quanto pare, durò poco. Nel 2007 Maietta finisce in un blitz antidroga: spaccio di droga a gestione familiare tra Soccavo, Pianura e Fuorigrotta. Un intero nucleo familiare, non legato alle cosche anche se operava con il “placet” dei clan, fu arrestato con le accuse di detenzione, trasporto e vendita di cocaina, hashish e marijuana. A finire in manette furono in tredici. Tra questi, con il beneficio degli arresti domiciliari, Ivan Maietta, all’epoca 28enne.

Ancora droga, dunque. Probabilmente, anche l’agguato di ieri di via Catone è inquadrabile nell’ambito del traffico di stupefacenti. Uno sgarro, una partita di droga non pagata, o forse l’idea di mettersi in proprio. Anche l’area flegrea del capoluogo è una polveriera pronta a esplodere. La gestione delle piazze di spaccio è una delle principali cause di quest’ennesima faida che sta insanguinando le strade di Napoli.

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