Nel giorno in cui l’Italia plaude al suo Oscar e Napoli gioisce in maniera particolare per il suo Paolo Sorrentino noi non possiamo fare a meno di ricordare chi siamo e dove viviamo: in una città senza un cinema.

Dire che Giugliano è senza una sala però non rende l’idea della situazione paradossale nella quale viviamo: il Comune è proprietario di uno spazio ma da anni è abbandonato a se stesso. Ma nemmeno questo può rendere l’idea dello squallore di questa vicenda.

Alcuni anni fa con un gruppo di giovani amici portammo avanti un’iniziativa dal basso per chiedere la riapertura del Moderno, la struttura comunale in disuso in piazza Municipio. Facemmo partire tante cartoline di protesta e riuscimmo ad ottenere l’avvio della procedure per affidare questo spazio.

Dopo una serie di lungaggini burocratiche la cosa andò in porto e alcune associazioni che da sempre hanno fatto cultura nell’area a Nord di Napoli si presero l’onore di riaprire la sala e trasformarla in un centro polifunzionale dedicato alla cinematografia ed al teatro. Tutta questa operazione non solo non sarebbe costata nulla ai contribuenti ma avrebbe portato nelle casse del comune anche un canone annuale.

Sembrava cosa fatta. Quando ad un certo punto si scoprì che per un cavillo nel bando tutto doveva essere bloccato. Personalmente giudicherò sempre assurda quella decisione e la reputo frutto di altre logiche. Ma non voglio stare qui a parlare di vicende politiche.

Quello che voglio è chiedere a viva voce ai commissari è di recuperare quel progetto, verificare come e subito si può andare avanti e dare a Giugliano la possibilità di avere finalmente un cinema. Giugliano non avrebbe più questo marchio d’infamia e i commissari di certo non sarebbero più ricordati come “quelli della Tares” ma quelli che hanno ridato ai giuglianesi uno spazio culturale vero.

Eliminare, almeno questa, grande bruttezza insomma.

(nella foto, il moderno visto dall’alto, il moderno dall’interno, la cartolina, il progetto già approvato delle nuove sale.)

 

 

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